Intorno a Cyrano

Intorno a Cyrano

10 Maggio 2019 0 Di Lidano Grassucci
C’è un uomo di cappa e spada, di audacia di lettere, di pensare rapido che ha mille virtù ed in nessuna è secondo, ma ha il naso. Già il naso. un naso lungo un mese. Un naso che precede e la sua vista è saluto ad ogni buona vista. Ma anche se hai il naso, se hai l’effetto di un difetto che cela ogni tutta virtù e se le hai tutte nessuna è fuori, resti eguale un uomo con la consapevolezza che Rossana ama ogni suo poetare, sente la forza della spada ma non lo potrà amare. Quel naso è ossesso è negletto è tradito, è traditore non può essere amico di un amore. Lui è Cyrano che in tutta la Francia della sua lama si ha memoria, ma del suo canto niente. Rossana sogna sulle sue poesie ma ha le ritrosie che la dolcezza non ha il naso lungo, ma corto. Così corto che il viso quasi lo tocco.
Lui è Cyrano ha un sogno in mano, lei ha la poesia ed il canto, la rima collima con l’anima sua, ma…
Ci vorrà un cattivo, ci vorrà un uomo senza fede ma lei resterà fedele a quel poeta senza naso che invece è il naso più lungo che c’è. La storia impossibile di un viaggio destinato a non viaggiare, ad altro stare. Cyrano segna ogni nemico, ne batte cento e non è contento. Poi, poi sa la bellezza di avere nel cuore bellezza, di avere animo ad animo.
Mi pare di sentire di lontano lei, Rossana, che viene a dire del suo amore, o non è così, ma vedrete sentirà, perché il sentire vince ogni avversità. Fosse l’ultima battaglia al mondo, ma l’unica per la migliore lama di Francia
Su, reggi bene, guattero, l’uncino!
Giusto alla fin della licenza io tocco.
Raccomàndati a Dio, bel principino!
Ecco: io m’inquarto, io par
o, io fingo, io scocco…
Eh, là! prendi, piccino!
Giusto alla fin della licenza, ho tôcco
E la spada parlo, poi il cuore scrisse. Dicono che nel segreto, fuori dalle scene, lì dove il teatro non conviene Rossana comprese quell’amore ma era così forte che la commedia non ne trasse sorte. Ma lo spadaccino e la dama vissero come nelle favole “felici e contenti”