Eco da maggio… in ritardo

Eco da maggio… in ritardo

18 Maggio 2019 0 Di Lidano Grassucci

Mite, mitigare, miti e moti. Il maggio è tempo così di coriandoli dentro la luce intensissima del sole di maggio. Fanno mille luci, una luce sola e le solitudini paiono mitigate da lucciole che tornano nella sera che arriva tardi. La sera di maggio “attardarda” sembra farsi pigra per amare il sole che c’è. Mite è il tempo straordinario delle ciliegie che prendono forma dai fiori di marzo. Mite è lo scorrere di acque che la neve aveva reso sciogliendosi tumultuosa alla fine del freddo, ora indugia al presente che è così, lento. A maggio le mani che si donano alle mani sono più dolci, sono calde ma non sudano, sono fresche ma non gelano. Ora si vedono nette le linee dei monti tanto eguali alle cornicette che facevano i bimbi per delimitare la pagina prima di scoprire che la libertà non ha confine, manca fosse la cornice del mondo. La sera giunge tardi a maggio, io vorrei cantare ma mica lo so fare e mi piace tanto l’ascolto di improbabili suoni del bosco. La luce fa coriandoli, io guardo non distrazione, poi mi faccio il mio disegno senza disegnare di parole.

La luce mi fa stringere gli occhi e la sera è lontana. ma che bello questo bello di giorno, i bambini corrono su un prato urlanti che la vita è dentro la loro anima. Mite, mitigare, miti e moti, ed il mito di questo tempo è Giunone generosa che non si sottrae alla risposta alla fame. Maggio non ha il grano di giugno che salva dal gelo arido di dicembre, ha le ciliegie e le rose. Maggio è il tempo in cui non ti nutri, non sopravvivi, ma senti la vita. Ciliegie e rose nei coriandoli di luce, e mi addormento.