“Le Macchine di Leonardo”, successo per la mostra al Centro Le Torri

Per un mese ha riempito e continua a riempire il centro commerciale Le Torri a Latina: è la mostra interattiva “Le Macchine di Leonardo”. Aperta dal 2 maggio, chiuderà il 31. Al suo interno ospita 28 modellini di cui 13 interattivi, dedicati al volo, l’architettura e la guerra, con 4 riproduzioni a grandezza naturale in legno e tessuto. Tra di essi, l’ala battente e la bicicletta.

È stato un altro modo di raccontare il genio di Leonardo Da Vinci. Non solo un’artista, che tutti conoscono per il celebre quadro de La Gioconda, ma anche un inventore. Le Macchine di Leonardo celebra i 500 anni dalla sua scomparsa.

Fabio Meini racconta Le Macchine di Leonardo

A giudicare dalla curiosità che ha suscitato tra i visitatori del centro commerciale, la mostra è stata molto apprezzata. Gli organizzatori ne sono orgogliosi, a partire dal direttore creativo Fabio Meini:

“Per i 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci abbiamo trovato questa mostra disponibile e ci siamo impegnati a portarla al centro commerciale per un mese intero. La mostra si è rivelata molto interessante, ci siamo stupiti di come abbia attratto dal bambino all’ingegnere agli adolescenti innamorati di Leonardo, ai genitori che condividono la passione dei figli, e persino studenti del catechismo!”

La mostra “Le Macchine di Leonardo”, distribuita sui due piani del centro commerciale, è gratuita, mentre in alcuni giorni fissi ci sono visite guidate. Le ultime si terranno sabato 25 maggio, dalle 16 alle 19. Spiega Fabio Meini:

“Le visite guidate durano 40-45 minuti, con Francesca Piovan, che accompagna un po’ i visitatori in questa esperienza dando delle spiegazioni aggiuntive alle didascalie, oltre a curiosità inerenti la vita di Leonardo”

La mostra poteva essere anche un’occasione per le scuole. C’era un progetto che però non è stato accolto come Fabio Meini avrebbe voluto:

“Con il Centro Le Torri abbiamo studiato un progetto educativo per le scuole medie di Latina. Con la supervisione scientifica di una psicologa specialista dello sviluppo, gli alunni mediante visite infrasettimanali sarebbero stati formati per essere delle guide.

La finalità educativa di questa attività sarebbe stata il superamento di alcune caratteristiche tipiche dell’età, come la timidezza, con lo scopo di migliorare l’autostima e far misurare gli alunni in un ambiente diverso dalle aule scolastiche e dal giudizio per voti.

Purtroppo nonostante il progetto fosse valido non è stato recepito dagli istituti che abbiamo contattato più volte. E oggi i genitori ci chiedono come mai non abbiamo coinvolto le scuole”.

Come dire, non è che non ci hanno provato, ma le cose non sono andate come volevano. Resta l’indiscutibile successo della mostra, apprezzata da grandi e piccini.