Latina, alla sinistra serve una caduta da cavallo

Latina, alla sinistra serve una caduta da cavallo

27 Maggio 2019 0 Di Lidano Grassucci

Se a Sezze il primo partito è la Lega, con il 42%. Se a Latina il partito del sindaco Coletta sta al 3%. Se… se si è pochi due sono le strade: o il rompete le righe, o il riorganizzarsi. Certo è che l’elettorato è volubile solo 4 anni fa il Pd in provincia di Latina era quasi al 31% e Lega a 1.5%. Tutto cambia, poi è da vedere se nel bene o nel male. Resta il nodo di “prepararsi” all’appuntamento prossimo. Pd e +Europa a Latina città sono lontane dal 20%, come potrebbero competere? La lega da sola ha più del doppio dei consensi, e Fratelli d’Italia con Forza Italia sono alle stesse percentuali della sinistra. Allora? Bisognerebbe non sommare le debolezze, che in politica non porta alla somma giusta, ma alla somma difettosa, ma avere la forza di mettere in campo una sfida culturale-politica-sociale. Sfida che si chiama recupero delle classi medie, quindi sporcarsi le mani con i bisogni non avere le mani nette fuori dal bisogno.

Si pone un problema di analisi, di uscire dagli schemi dati che sono perdenti. Bisognerebbe partire dalle parti, e la sinistra ha una sola parte prima, i lavoratori. Poi ci aggiungiamo altre parti, ma senza la parte non si è nulla. Poi si sentono i bisogni della propria parte, poi si cercano alleanze strategiche. Quando la sinistra comunista ha perso il riferimento internazionale ha perduto anche il senso delle cose passando dal rigore ideologico alla assoluta libertà della prassi. Bisognerebbe fare i conti con il socialismo che è perdente, come in Germania, se si allea con i conservatori, vince, come in Spagna, se si allea con i bisogni. Ma qui nessuno è primo.

Altrimenti? Dopo 10 anni di revisionismo alla Finestra, di destra onirica alla Zaccheo, di isolamento alla Di Giorgi saremo destinati a 20 anni di Durigon