Ascoltare senza ascoltarsi, la società sorda

Ascoltare senza ascoltarsi, la società sorda

29 Maggio 2019 0 Di Cristina Pansera

“ Amerò la luce perché mi mostra la strada, tuttavia sopporterò l’oscurità perché mi mostra le stelle” (Og Mandarino)

Ascoltare accogliere accettare sono 3 concetti chiave per entrare in contatto con noi stessi  con il mondo che ci circonda per vivere una vita ricca ed autentica. Il mondo contemporaneo (sfaccettato, complesso, prestazionale) ci mette continuamente di fronte ai nostri limiti, alle nostre fragilità. Raramente ci sintonizziamo sull’ascolto del nostro mondo interno ed esterno, abbiamo paura di “ sentire” di “ vedere” di “toccare”.

Abbiamo il timore di entrare in contatto con le nostre emozioni : gioia ,tristezza ,rabbia ,felicità, paura, disgusto vengono confinate in una parte buia del nostro essere, non  le lasciamo parlare e non le sappiamo ascoltare, accogliere.

Abbiamo paura della nostra parte ombra e spesso la scacciamo, la neghiamo. Disconoscendola ci impoveriamo e viviamo solo la superficialità, l’apparenza di ciò che siamo. Le emozioni sono gli occhiali attraverso i quali leggiamo il mondo che ci circonda e noi stessi , ci consentono di colorare la realtà! Se negate possono implodere dentro di noi portandoci verso atti autodistruttivi o atteggiamenti autolesionistici, o possono esplodere in atti di violenza, di odio estremo nei confronti di quella fragilità, di quei limiti, di quella diversità che non riuscendo ad accogliere e riconoscere in noi proiettiamo all’esterno.

Creiamo così mostri paurosi per allontanare ,controllare, combattere i nostri demoni interni. L’odio per il diverso, l’ostilità verso ciò che non si conosce, la rabbia verso il più debole, verso l’altro spesso sono manifestazione delle nostre parti più temute, rimosse, negate.

Accettarsi con le proprie luci ed ombre, imparare ad accogliere i propri lati oscuri, le proprie debolezze , è la strada per vivere veramente e completamente ciò che siamo .

Permettere a se stessi di osservare, ascoltare per poi integrare tutte le sfaccettature del nostro essere, quelle che ci piacciono e quelle che non ci piacciono, in un tutto più grande è un processo dove finalmente si gettano le basi per un’amicizia con se stessi ricca ,stimolante ,arricchente, che dura tutta una vita. Finalmente liberi di essere ciò che si è.

Cristina Pansera, psicologa psicoterapeuta