Green economy in convegno: una squadra tutta verde
1 Giugno 2019“Green economy” in convegno al Palazzo Comunale di Latina: io, ci ho visto una squadra tutta verde. Al workshop promosso dal Coordinamento Pontino per il clima con il Centro Servizi per il volontariato del Lazio, la parola a relatori d’eccezione. Il tema caldo, come il surriscaldamento di Greta, oltre alla green economy è anche quello della riconversione industriale.
Latina, come tante altre città, è protagonista di massicci interventi industriali che hanno lasciato un retaggio che di green ha zero, fatto di danni, pericoli e veleni. Non sono l’unica testa in sala a chiedermi se sia mai possibile ipotizzare un futuro industriale senza prima metter mano a questo. A interrogarmi su come sciogliere il nodo delle questioni legate alla mancata bonifica di molte aree. Ad avere una risposta su come avere le giuste competenze per gestire la vagonata in euro dei fondi europei.
Un convegno molto partecipato dai cervelli presenti, seduti dall’altro lato della tavolata. Tanti i riscontri positivi.
Al microfono fanno chiarezza su questo esponenti di Legambiente e CGIL, Assessori del Comune di Latina e della Regione Lazio, Presidente della Provincia di Latina e dell’ASI Roma Latina. Infatti, è proprio di comprensibilità e accessibilità al significato dell’economia verde che si ha bisogno.
Manus manum lavat
Una mano lava l’altra. Ne esce l’idea, geniale quanto semplice, del Segretario Generale CGIL Anselmo Briganti
Fare squadra tra associazioni ed enti, lasciare da parte le differenze, perché insieme si possono fare dieci passi, non uno. Solo così si può dare una nuova chiave di lettura al territorio.
I passi in avanti si possono fare come pure superare le frenate del passato. Magari anche ipotizzando dei coworking, come suggerito da Enrico Fontana, per Legambiente con lo scopo di creare servizi innovativi per offrire soluzioni agli imprenditori, sempre più bisognosi di diventare “sostenibili”.
Vanno aiutati questi imprenditori, per contrastare quel cane che si morde la coda: per crescere hai bisogno di fondi. Se non accedi ai fondi, non hai risorse. Se non hai risorse non accedi ai fondi.
Il frutto della politica ambientale: l’APEA
Fontana sottolinea il ruolo fondamentale delle aree produttive ecologicamente attrezzate, vinto a marzo 2019 un progetto finanziato per 30.000 euro per il territorio. L’ Apea costituisce un elemento di rilievo per la costruzione di politiche produttive sostenibili.
Infatti è un primo importante tassello che consente di destinare finanziamenti per il miglioramento della produzione sotto il profilo ambientale e della sua tutela. Aggiunge:
Il progetto funzionerà se sarà un progetto partecipato.
Per farlo, sarà necessaria l’animazione delle imprese del territorio, anche premiando quelle che sono già verdi, e soprattutto avere Enti pubblici che privilegino chi la fa, questa green economy. Anche Fontana è d’accordo: bisogna lavorare in gruppo, tante le sinergie da unire, evitando di andare per ordine sparso, visto che il fine è lo stesso. La creazione di un modello economico che riduca l’impatto ambientale.
Gli acquisti al verde delle Green economy
E’ un vanto sapere che l’Italia è il primo Paese in Europa ad aver introdotto il Green public procurement. Ossia il primo Paese a portare l’integrazione di considerazioni di carattere ambientale nelle procedure di acquisto della Pubblica Amministrazione. Si scelgono quei prodotti e servizi che hanno un minore oppure ridotto, effetto sulla salute umana e sull’ambiente. Ci pare a tutti un bell’inizio, annuiamo con le nostre capocce mentre Fontana conclude:
E’ un percorso lungo da mettere in piedi, ma bisogna pur iniziare.
Lo paragono ad una maratona, una gara lunghissima: per tagliare il traguardo devi iniziare a correre il primo km.
E il lavoro?
La Green economy non porta solo benefici all’ambiente. Porta sempre più imprese e occupati. Infatti si può con provvedimenti normativi e investimenti pubblici e privati, rilanciare l’economia e l’occupazione. Questo il punto di vista di Anselmo Briganti, segretario generale CGIL.
Si può fare e si farà, nuova occupazione, se ci sarà continuità nelle iniziative e nelle pratiche, avendo ben presente quale sarà lo sbocco di queste iniziative.
Spicca l’impegno del Presidente Cosimo Peduto, Presidente ASI Roma Latina per riqualificare, riconvertire e reinserire nel mercato i siti industriali dismessi. Molte imprese hanno già manifestato il loro interesse per alcune aree dismesse sul territorio, una prassi questa realizzabile grazie alle recenti normative.
Il Presidente della Provincia Carlo Medici si associa e conclude:
Voglio scrivere il libro del futuro, non quello del passato.
L’obiettivo in questo Comune oggi è comune. Una green economy insomma che mette tutti d’accordo.