Addio a Renato Mocellin, la Latina che poteva essere

Addio a Renato Mocellin, la Latina che poteva essere

3 Giugno 2019 0 Di Lidano Grassucci

Chi si ricorda della Sigma sud? Era una fabbrica metalmeccanica nel tempo del boom industriale di Latina, tanto forte che “si fece” squadra di basket capace di sfidare l’Ab Latina. Una storia che solo il Chievo con il Verona avrebbe fatto, ma molto dopo. Quella sfida aveva un protagonista, un cispadanone grosso che pareva fuori tempo, Renato Mocellin. I baskettisti di Latina erano una elité, per altezza e perché, insomma si sentivano fighi. Lui era come gli industriali nei film di Mario Monicelli. Insomma era un poco sopra la mediocrità piccolo borghese di questa provincia. Sfidò la regina della città, una sfida alla pari. Io lo conobbi per via dell’amicizia con Felice Costanti che in quella squadra giocava e mi “costringeva” a seguire i pennelloni, e ogni tanto ero testimone di trattative con il “paron”. Una Latina tanto ingenua, ma anche tanto vogliosa di dimostrare di essere qualcosa di diverso da una piana segnata da canali e borghi quadro e squadro. Una città che si faceva Milano del sud, che imbastiva una borghesia del lavoro, che aveva imprenditori che intraprendevano con alto rischio di impresa. Renato Mocellin è morto, e con lui forse muore quella ipotesi di una Latina diversa, meno curiatica, meno piccolo borghese, meno senza sale. Ma le cose passano, il boom industriale ha lasciato il passo al deserto industriale, ai servizi poveri. C”era una Latina che poteva essere, c’è rimasta una Latina che c’è.

I funerali di Renato Mocellin si terranno domani alle 15.30 alla parrocchia di Santa Rita. Il sindaco Damiano Coletta ha espresso vicinanza alla famiglia: “e’ un pezzo del basket di Latina che se ne va”. Aggiungerei: finisce una Latina che non ha potuto essere.