Mal-Leggo, la dislessia diventa start-up e riscatto sociale

Mal-Leggo, la dislessia diventa start-up e riscatto sociale

8 Giugno 2019 1 Di Luca Cianfoni

Mal-Leggo è una nuova start-up nata a Latina nello spazio messo a disposizione dalla Regione Lazio, LazioInnova. Nelle stanze di via Carlo Alberto, Roberto Trombetta, con l’aiuto di Luisa Ingravalle, ha deciso di aprire una piattaforma che permetta a coloro che scoprono di essere “dis” (comprendendo così tutti i Disturbi Specifici dell’Apprendimento – DSA -, dislessia, disgrafia, discalculia, disprassia e disortografia), di non ritrovarsi da soli a combattere contro questo demone, che inevitabilmente se non accompagnato, crea muri e difficoltà.

Mal-Leggo

Roberto Trombetta.

La storia di Roberto

Dopo esserci conosciuti alla presentazione del libro di Andrea Delogu, “Dove finiscono le parole, Storia semiseria di una dislessica”, con Roberto ci incontriamo a Latina, per parlare della sua storia. L’estate sembra essere scoppiata e insieme a lei arrivano per i ragazzi del liceo gli esami di maturità.

I miei esami di maturità sono andati bene, ho svolto tutte e tre le prove al pc. Essendo un tipo un po’ ansioso diciamo che la parte problematica è stata la preparazione! La mia tesina ormai la sapevo a memoria ma stavo sempre lì che ripetevo e ripetevo.

Il dramma vissuto da Roberto infatti non si è consumato durante esami di maturità, quanto piuttosto nel suo travagliato percorso scolastico superiore. Fino a pochi anni fa infatti il problema DSA non era ancora conosciuto nelle scuole e se lo era non era preso in considerazione.

Durante il mio percorso scolastico sono stato bocciato tre volte perché il mio disturbo, o meglio la mia caratteristica non era presa sul serio. Non venivano utilizzati tutti quegli accorgimenti che a noi sono necessari e non un bonus. Tutti i metodi che normalizzano il nostro percorso scolastico non venivano attuati perché ritenuti un peso. Non si è capito ancora nel mondo della scuola che le strategie che facilitano il nostro apprendimento sarebbero utili e faciliterebbero anche la vita dei professori e degli altri studenti.

L’utilizzo del PC in aula o di mappe concettuali (i metodi di cui parla Roberto) durante la scuola, sono stati osteggiati da alcuni professori di Roberto. Infatti i modelli di insegnamento alternativo sono misconosciuti dai nostri docenti, che a volte più che coglierli come un’opportunità di aggiornamento e li vedono come un peso intollerabile.

Mal-Leggo

Roberto Trombetta in uno scatto fotografico.

I muri di un dislessico: “Io con te non so più che fare”

Per questi motivi un “dis” come Roberto può arrivare a incontrare tre tipi diversi di difficoltà. La prima nei confronti di se stesso, perché scoprire di essere dislessico porta inevitabilmente, almeno nei primi tempi, a sentirsi diverso dagli altri e a percepire questo disturbo come un problema insormontabile. La seconda nei confronti di quei professori che «non riconoscendo il problema» dice Roberto «si mettono le mani nei capelli e ti dicono: “io con te non so più che fare”», alimentando così il proprio senso di colpa. Infine l’ultima difficoltà potrebbe pervenire dai compagni di classe che considererebbero gli strumenti utilizzati dal “dis” (come il PC, le mappe concettuali o la calcolatrice), un bonus, piuttosto che uno strumento necessario alla vita scolastica.

L’idea di Mal-Leggo

Così è nata l’idea di un blog motivazionale, nel 2016, “Dislessia e altre doti”, un luogo digitale, dove raccogliere storie di chi come Roberto è dislessico ma che attraverso la propria tenacia è riuscito a fare del proprio “dis” una risorsa. Luisa, che sta studiando per diventare tutor DSA, non vuole sentir parlare di disturbi specifici dell’apprendimento

“Quell’acronimo per me è limitante, pone un muro, una diversità nei confronti di chi viene segnalato come tale. Abbiamo voluto cambiarlo dandogli un altro significato: Determinazione, Sensibilità e Ambizione, tutte le caratteristiche di un dislessico”.

 

Mal-Leggo

Locandina della presentazione di Mal-Leggo.

La rivincita all’interno della propria scuola

Determinazione, sensibilità e ambizione, sono i tre pilastri che hanno portato Roberto pochi giorni fa a rientrare nella propria scuola di Latina per invitare tutto il corpo docente all’evento presentazione della nuova start-up Mal-Leggo.

“All’inizio non volevo quasi entrare. Quella scuola riportava alla mia mente solo brutti ricordi; poi la voglia di riscatto mi ha fatto superare questo rifiuto, e appendere la locandina con il mio progetto dentro la scuola è stata per me una soddisfazione immensa”.

La soddisfazione del riscatto sociale. Quella scuola, prima osteggiata e ricoperta da cattivi ricordi, pochi giorni fa è diventata luogo di riscossa per Roberto, che ha dimostrato di saper costruire con le sue mani il proprio futuro.

“Quello che ho passato io non dovrà passarlo nessun altro”

Questa nuova piattaforma andrà a colmare un vuoto, quello che si crea intorno al soggetto che scopre di essere un “dis” e la sua famiglia. Roberto e Luisa vogliono creare un luogo dove i migliori professionisti e coloro che hanno bisogno di aiuto per quanto riguardi i “dis”, possano incontrarsi con facilità affinché «quello che ho passato io non lo passi nessun altro». Ancora una volta le differenze e le difficoltà sono i pilastri su cui costruire la propria vita attraverso la tenacia e una grande forza d’animo.

A Mal-Leggo i nostri migliori auguri.

Se volete è ancora possibile effettuare una donazione per aiutare Roberto e Luisa a realizzare la propria start-up. Questo il link per aderire alla raccolta fondi.