Ninfa, il nuovo ingresso del Papa e la storia della Regina Madre

Ninfa, il nuovo ingresso del Papa e la storia della Regina Madre

21 Giugno 2019 0 Di Luca Cianfoni

È stato presentato oggi in anteprima alla stampa, il nuovo ingresso dei visitatori al Giardino di Ninfa. Questa novità è stata resa possibile grazie agli studi della Fondazione Roffredo caetani di Sermoneta onlus e la Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio dell’Università “La Sapienza” di Roma.

Domenica 23 un’apertura straordinaria del Giardino sarà il battesimo ufficiale per il nuovo ingresso al più bel monumento naturale della nostra provincia.

La palude pontina e il medioevo

La nostra terra, il nostro territorio, fin dai tempi più antichi, è sempre stata terra di briganti. La palude infatti permetteva ai pochi di buono di poter fuggire e poter nascondersi facilmente. Nel 1160 però a trovare accoglienza in queste zone fu niente di meno che il Papa. Erano tempi bui durante il medioevo, Roma era preda di rivolte, l’imperatore e il pontefice, non due partiti, lottavano per il potere e addirittura in quegli anni di vicari di Cristo in terra ce n’erano due. Fortunatamente quell’epoca è finita e ora “le magnifiche sorti e progressive” del genere umano sono guidate con chiarezza da personalità attente e illuminate.

Il papa e l’antipapa

Nel 1159, si diceva, il concilio chiamato a eleggere il pontefice si spaccò e così vennero eletti due papi: Vittore IV che appoggiava la politica dell’imperatore Federico Barbarossa e Alessandro III che invece sosteneva una politica antimperiale. Quest’ultimo, una volta eletto in quel di Roma venne immediatamente imprigionato dai suoi avversari. Liberatosi un anno dopo scappò verso sud, imbattendosi in questa nostra terra di briganti e di palude, rifugiandosi così in una piccola città posta ai piedi dei monti Lepini.

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La chiesa di Santa Maria Maggiore dove venne incoronato papa Alessandro III

L’incoronazione a Ninfa

Dopo un anno di lotte e fughe, Alessandro III entrò nella città di Ninfa e il 20 settembre del 1160, nella chiesa di Santa Maria Maggiore venne incoronato Papa della Chiesa Cattolica. L’ospitalità data da questa città venne ricambiata dal pontefice con il privilegio di chiamare le chiese all’interno della città pontina come le sette chiese di Roma. Perché però raccontare tutta questa storia, forse già nota ai più?

Scappate dalle vostre case e rifugiatevi a Ninfa

Perché da domenica 23 giugno anche voi, scappando dalle vostre case, potrete ripercorrere le orme di Papa Alessandro III ed entrare dove lui stesso entrò, dopo essere fuggito da Roma. Gli studi condotti dalla Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio dell’Università “La Sapienza” di Roma, hanno riportato alla luce l’antico ingresso della città.

Entrando da qui si può vedere immediatamente la torre difensiva posta a ridosso della porta e subito dopo la chiesa di Santa Maria Maggiore, dove Alessandro III venne consacrato pontefice. Il tour guidato di Ninfa quindi subirà delle piccole variazioni andando alla scoperta di nuove vie e nuove specie di piante ed alberi, prima non visibili.

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Il nuovo ingresso dalla vecchia porta posta sulla strada di Roma

La presentazione alla stampa

A presentare la scoperta oggi alla stampa è stato il presidente della Fondazione Roffredo Caetani di Sermoneta onlus Tommaso Agnoni, che ha guidato i giornalisti attraverso il nuovo ingresso, mostrando inoltre le tante bellezze di Ninfa.

“La decisione di spostare l’ingresso dei visitatori in quel punto, è stata fatta proprio per rispettare la storia della città e per dare modo a chi viene al Giardino di Ninfa di rivivere in qualche modo le stesse emozioni degli antichi viandanti. Entrando dalla porta principale ci si affaccia su quello che oggi è il viale dei cipressi piantato da Gelasio Caetani, che attraversa il giardino fino a sud, dove si trova un’altra porta lungo le mura. Nella porta di ingresso sono stati trovati i resti dell’antico ponte di pietra che attraversava il corso d’acqua, le feritoie dalle quali i soldati difendevano la città a ridosso di una antica torre”.

Insieme a lui la nuova direttrice del Giardino Antonella Ponsillo e il Sovrintendente Lauro Marchetti, che sul famoso ponte a due luci rievoca un piccolo aneddoto del passato.

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Il ponte a due luci del Giardino di Ninfa dove salì la Regina Madre di Inghilterra

La sorpresa della Regina Madre d’Inghilterra

Era il 1966, quando la regina madre Elisabetta venne in visita al giardino. Donna Lelia mi chiese di far vedere all’illustre ospite la sopresa che di solito riservavamo alle persone importanti. Le dissi, “Regina, per fare questa cosa le devo chiedere il permesso di toccarla, anzi le porgo il braccio, in modo tale che non sono io che tocco lei ma viceversa. Mentre saliamo però”, le dissi, “mi deve promettere di non guardare mai a sinistra, finché non glielo dirò io”. “What’s happened?” Che succede? Mi chiese lei e io le assicurai “non si preoccupi, sarà una bella sorpresa. Mi raccomando però guardi sempre a destra e anche dove mette i piedi”. Rise la regina e non capiva cosa volessi fargli vedere. Arrivati in cima al ponte le dissi: “Maestà adesso si può girare a sinistra”. Tutto ciò che seppe dire in quel momento fu “Astonished!” ovvero “Rimango attonita!”.

Del resto, come darle torto.

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La vista sul fiume Ninfa che meravigliò la Regina Madre