Crisi a Sezze, ma quale crisi basta ridare le deleghe. Soluzione a botta mazzo

Crisi a Sezze, ma quale crisi basta ridare le deleghe. Soluzione a botta mazzo

25 Giugno 2019 0 Di Lidano Grassucci

Caro Sergio (inteso come Di Raimo) non si può dire che non hai dato il pallone ai consiglieri di Sezze in questa crisi. Senza che alcuno te lo chiedesse, senza alcun atto di sfiducia, tu, per generosità, hai chiesto ai consiglieri comunali di maggioranza di giocare la partita. La risposta? Chi voleva giocare al calcio a 11, chi al calciotto, chi a rugby, chi a calcio fiorentino ma nessuno è entrato in campo. Nessuno ti ha sfiduciato, nessuno ha una idea diversa, cosa dovresti fare? Semplice: ti ripigli il pallone (ridai le deleghe) e riparti, tanto nessuno ti aveva fermato. Riparti con la forza che a questa giunta, ma da te scelta, non ci sono alternative. Del resto era Giuseppe Tomasi di Lampedusa che spiegava perché nulla cambi c’è bisogno che tutto cambi. Tu hai fatto il tuo, tu non hai alcun atto che ti è contrario, addirittura hai una opposizione che non si oppone, cosa meglio.

Sarebbe una scelta che anche Paride Martella definirebbe “un capolavoro”, lui che ama le soluzioni così impossibili che sono sotto il naso. E passi a lavorare, a fare, a dare un impulso di governo nel luogo del mondo nato così anarchico che è l’unico posto dove governare è un dovere non un diritto.

So bene che è facile per me parlare dal piano, ma da lontano si vedono cose che con l’ingrandimento del vicino non hanno senso. Primo consiglio comunale: rendiconto del lavoro svolto degli assessori mai usciti.

Insomma una scelta a a botta mazzo per una crisi che rischia di esse a a botta mazzo

 

Jacques-Louis David, Il giuramento della Pallacorda