Il treno dixit/8: L’allegria di viale Kennedy e il mortorio della spiaggia

Il treno dixit/8: L’allegria di viale Kennedy e il mortorio della spiaggia

8 Luglio 2019 0 Di Lidano Grassucci

Mattina strana, il professore è distratto nel gruppo si aggiunge una donna e lui si “dedica”. I tempi cambiano e anche nei circoli più esclusivi la presenza femminile è assodata, qui anche gradita. Sta di fatto che la coordinatrice, discretamente, entra nel gruppo. E… il maresciallo confessa: “sono andato al mare a Rio Martino”. La battuta del prof è scontata: “Aaaa dalla parte dei nudisti”. Il maresciallo incassa, ma al lido di Latina i costumi ci sono, i vigili meno. Il prof, che ricorda quando era al comune, li difende: “ieri però hanno fatto terra bruciata, un blitz su tutto il lungomare”. Quindi i vigili (le guardie comunali) sono durissimi in strada, e sulla spiaggia? IL prof annuncia: “non se fu,ma, non si gioca a racchettini, vietata la palla e la musica a palla, i bambini non debbono urlare, men che meno piangere, i cani non si possono fare il bagno”.

Ora che ci penso è più movimentato l’ambientino che c’è a viale Kennedy in città, è gente con più possibilità. I fascisti igienici sono soddisfatti: il camerata Coletta ha capito che il gioco della palla è borghese distrae dall’addestramento militare i giovini pontini, la sigaretta è debolezza che le potenze plutocratiche impongono ai popoli per tenerli sotto controllo, per tacere dei racchettoni (ha notato che sono tutti made in Prc) che sono la testa di ponte comunista da noi. Le bare, invece, sono di italico legno, fatto da artigiani italiani, noi dobbiamo passare dal molliccio del lido alla solidità del campo santo e i beccamorti saranno i nuovi guardiani delle regole”.

La coordinatrice guarda scioccata, il colonnello aspetta Palermo, il marinaio non ne può più di queste fregnacce, mentre si avvolge di mistero la sorte del presidente, pare lo abbiamo visto guardare il mare.

Ooooo, bomba o non bomba siamo a Roma, malgrado voi, malgrado che neanche in spiaggia sfuggiamo all’imbecillità di regole che dovrebbero non esistere perchè esiste il buonsenso.

 

nella foto l’ampliamento del cimitero di Latina in viale Kennedy