Palio del Tributo a Priverno, vince Porta Campanina
8 Luglio 2019Con Enrico Berardi Porta Campanina si aggiudica la vittoria del XXV° Palio del tributo di Priverno. Grande attenzione e rispetto nei confronti dei cavalli in gara, presente anche un medico veterinario. Durante la competizione non sono mancati i colpi di scena, Davide Marazza cavaliere di Porta Paolina si ritira dopo la prima corsa. Uno spettatore d’eccezione sul loggione del palazzo comunale lascia intravedere nel prossimo futuro qualche altra collaborazione.
Il palio del tributo e l’attenzione nei confronti dei cavalli
Sarà stato anche per l’attenzione sollevata dai media nell’opinione pubblica degli ultimi giorni nei confronti degli animali dopo la morte del domatore di tigri a seguito dell’aggressione di queste, ma l’attenzione nei confronti degli animali durante la corsa all’anello è stata davvero alta e sottolineata più volte.
Lo speaker riporta ai presenti la motivazione della scelta del ritiro dalla sfida, subito dopo la prima corsa, del cavaliere di Porta Paolina:
“Scelta doverosa per rispetto del cavallo, non pronto per affrontare anche lo stress della gara. Il cavaliere ha tentato di gareggiare con un cavallo che montava da pochi giorni ma si è reso conto che non è pronto per affrontare una gara.”
Dopo aver sbattuto la lancia contro la “Camilla”, il quadrato in rame che fa da supporto all’anello, il cavaliere ha deciso di non continuare la competizione.
Anche un altro cavaliere, Tommaso Locci, sempre per rispetto nei confronti del cavallo ha dovuto abbandonare prima di arrivare in finale.
La finale della corsa all’anello tra i cavalieri più giovani
In finale sono arrivati Edoardo Tasciotti per Porta Paolina e Enrico Berardi per Porta Campanina che ha avuto la meglio. Due cavalieri tra i più giovani sono arrivati a sfidarsi nella finale.
“Tanto sono amici.”
Questo urlava qualcuno subito dopo la sfida finale a dire che c’è solidarietà tra loro. Una donna tirava un sospiro di sollievo commossa. Si leggeva anche la tensione che man mano stava calando. Era la mamma di uno dei cavalieri in competizione, si diceva contenta che tutto si era concluso per il meglio, senza che nessuno si fosse fatto male.
La piazza durante la corsa all’anello è stata transennata da reti alte, i cavalli arrivavano in velocità sulla piazza e in pochissimi secondi percorrevano il tragitto reso sabbioso per l’occorrenza.
Una sana competizione tra amici, anche se di diverse porte. Tanta la solidarietà e la collaborazione tra gli sfidanti anche dopo la vittoria: questa è stata la corsa all’anello.
La vittoria e le sue emozioni
Il momento più toccante è stato quello quando il vincitore, dopo essere sceso da cavallo, ha cercato ancor prima di alzare le braccia al cielo e abbracciare gli amici portaioli e non, di liberare il cavallo dalla sella e consegnarlo urlando di farlo camminare.
La tensione dei cavalieri durante la gara è stata molto forte ed passata anche all’animale, la preoccupazione del vincitore e non solo sul benessere del cavallo è venuta prima dei festeggiamenti.
Gli animali sono stati da sempre usati dall’uomo, l’uso per lo spettacolo è arrivato dopo ma se fatto nel pieno rispetto dell’animale umanizza paradossalmente l’uomo stesso.
Uno spettatore d’eccezione
Uno spettatore si è distinto tra i presenti, che ormai sembra essere di casa a Priverno, Marco Lo Russo. Il fisarmonicista e compositore pontino noto anche per la sua attenzione verso la valorizzazione dei luoghi attraverso le sue musiche, ha seguito il palio dal balconcino del palazzo comunale.
La collaborazione che ha avuto già con il comune di Priverno lascia pensare con la presenza di ieri a qualche altro progetto che vede le sue musiche sposarsi con le immagini del XXV° palio del tributo.