Latina, signor Coletta le fontane senza acqua sono vasche brutte

Latina, signor Coletta le fontane senza acqua sono vasche brutte

15 Luglio 2019 1 Di Lidano Grassucci

I romani governarono il mondo per la loro capacità di fare strade e di “governare” l’acqua. Le fontane, a roma sono 380, sono segno di grandezza della città. Una città che ha l’acqua non dove sorge ma dove gli serve è città potente, è bella. Fontana di Trevi è il monumento alla potenza dei papi, eredi dell’ìmpero, nella gestione dell’acqua. Per questo si fanno le fontane, testimoni della identità e della forza della città.

E noi? Arrivo a Capo Portiere, c’è una fontana in una rotonda, annuncia la grandezza “marinara” di Latina, ma… ma non funziona, è senza acqua. E’ la città che non governa la sua acqua, non ha capo. E’ secca, arida, brutta nella sua inutilità. Direte, un caso.

Piazza della Libertà, quella con la banca d’Italia vuota, la Provincia semi dismessa, e al centro “dono della città di Asti”, una fontana. Stile razionale, arreda la piazza tra palazzi di potere, ha una sua retorica, ma? E’ senza acqua, è secca. E una città che non governa l’acqua. Mi fermo a due, ma potrei continuare, perché anche sotto il comune c’è una fontana, e questa con l’acqua, ma i getti non dovrebbero cadere nell’acqua ma rimbalzare sulla palla, che si bagna e “governa” il flusso idrico come il mare nel mondo. Invece i getti vanno a caso, mosci come il non senso di tutta la città.

Il paragone non vi paia blasfemo, ma Roma con la Fontana di Trevi che invece di avere il getto a cascata, lo ha a zampillo, vi piacerebbe. O la Barcaccia che invece di “bagnare” la Marini la lasciasse all’asciutto che impressione vi farebbe.

Naturalmente eccepirete: ma con tanti problemi che abbiamo vai a guardare il capello. Rispondo sì, perché è da questi particolari che si capisce l’amore e l’amare. Qui non c’è amore, ma sciatteria. E il teatro è ancora chiuso.

Ps: le fontane senza acqua sono vasche brutte

 

La fontana è dono di Asti, l’acqua la dovevamo mettere noi