La pallina e gli internazionali di tennis di Sezze

La pallina e gli internazionali di tennis di Sezze

29 Luglio 2019 0 Di Lidano Grassucci

Torno mio padre, era stato a lavorare (faceva il muratore, mezzacucchiara da contadino che voleva emanciparsi) a Latina, zone residenziali di ricchi, mi porta un dono. Mi meraviglio, una delle più grandi meraviglie della mia vita: mi mette in mano un pallina pelosa che entrava nella mano, anche bambina. La faccio sbattere per terra, era marrone, e rimbalza,. poi di nuovo, pareva impazzita. Corro dietro la pallina, mia sorella si meraviglia altrettanto e vinciamo anche la paura dell’uomo nero (la sagoma che usava mia madre per le misure dei vestiti e, in aggiunta, serviva a non far andare noi nella stanza delle prove). Si sa che una palla è per i bimbi come il cordiale per i soldati. Era magica, era bella. Convisse con me e mia sorella credo per oltre un decennio, la pallina da tennis più longeva del mondo, eppure il tennista l’aveva “buttata” al mondo (papà l’aveva trovata in un balcone che dava sui campi da gioco). Ecco come è entrato il tennis nella mia vita, si è annunciato con una pallina, solo tardi scoprii di che si trattava e provai pure a giocare a tennis ma per aggraziarmi le ragazze più che per indole, era figo invitarle a giocare, meno giocare per i giri a vuoto. Ma che il mio tennis è legato alle ragazze è evidente, visto che gli internazionali femminili di tennis portarono il mondo, e le ragazze, da noi che non potevamo ancora andare nel mondo. Oggi apre la 34esima edizione del torneo setino, oggi pare normale quello che fu straordinario, quella emancipazione nostra che attraverso palline e donne ci fece diventare gli uomini un poco meno incerti che siamo. Il tennis fu anche Pietrangeli, Lea Pericoli, Panatta, la politica con il Cile da liberare e non da giocarci. Vedete le cose nascono come nascono, poi diventano importanti se hanno ricordi, per questo gli internazionali di tennis sono importanti, perché hanno ricordi che ci rendono unici, non imbelli indifferenti. Buona 34esima edizione, e vedrò di “prendere” qualche pallina. Ma la prima fu divina, prima di capire altre divinità.

Nella foto la premiazione dell’edizione 2018