Le pastarelle di Sezze su Giallo Zafferano, scusate se è poco
31 Luglio 2019Sette milioni di utenti unici, due milioni ogni giorno. Sono i numeri del sistema Giallo zaffarano, un portale di cucine, meglio il portale di cucina italiano più importante per diffusione. Di cosa si interessa? Ma delle pastarelle di visciola di Sezze, e pensare che in tanti quando ne scrivevamo dicevano “cazzate”, “i problemi sono altri”, “dobbiamo fare cose serie”. I numeri sono una cosa seria, e quel riconoscimento nel blog di Giallo zafferano è come dire al mondo che nella creatività del mondo c’è Sezze e le sue pastarelle. C’è che il futuro viaggia su questa risorsa e ben venga la disfida con Priverno, in terra neutra di Bassiano maestro delle cerimonie Domenico Guidi e sia grazia a tutto il rumore che possiamo fare. Ci sono notizie brutte, stargate del tempo che riporta i sindaci in questo tempo, ci sono cose brutte in luoghi dove ci dovrebbe essere solo rispetto, e su questo camposanto di “serietà”, c’è la luce delle pastarelle. La definizione del blog di cucina è quasi infantile: “Deliziosi dolcetti tipici di Sezze una cittadina in provincia di Latina”. La dizione corretta sarebbe stata: “Dolci superiori di Sezze che ha nel suo hinterland una città senza dolci che chiamano Latina, già Piscinara“. Ma fuori dai giochi di campanile questo è, se vogliamo andare nel mondo la chiave sono le pastarelle, il resto è noia. Ringrazio la mia amica Filomena Danieli che ha scoperto la citazione nel portale e mi associo alla sua affermazione “e mo mettereci na pezza”. Nella foto la pasta frolla
La ricetta