Maenza sbarca alla Biennale di Venezia

Maenza sbarca alla Biennale di Venezia

6 Agosto 2019 0 Di Fatto a Latina

Maenza sarà presente alla 76° Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia il 3 settembre prossimo. Alla Biennale verrà presentato il Videocatechismo della Chiesa Cattolica girato in parte nel paese lepino. L’opera è la prima al mondo che traduce in immagini un testo sacro per intero e sarà tradotto in tutte le lingue. Vede protagonisti attori non professionisti tra cui i figuranti della Passione di Maenza.

Il primo videocatechismo della chiesa cattolica è diviso in 46 episodi della durata di mezz’ora ognuno. E’ stato girato in venticinque paesi con 60mila persone coinvolte, per un totale di trenta ore di filmato ed è tradotto in tutte le lingue del mondo. L’opera costata cinque anni di lavoro è stata ideata da don Giuseppe Costa per la regia di Gjon Kolndrekaj e la produzione di Cross in media group.

Tra le scene del video di presentazione appare Maenza nei suoi luoghi più caratteristici come la loggia del mercato e la chiesa di Santa Maria Assunta in cielo con il suo colonnato.

Un’opportunità unica ed importante. Una vetrina non da poco far parte di un’opera come questa sia per la sua unicità che per la valenza di carattere religioso. Il prestigio e l’opportunità di mostrare le sue tradizioni al mondo attraverso uno strumento di formazione prevalentemente per ragazzi mette in luce il paese lepino sia nelle tradizioni che nelle bellezze architettoniche.

La Passione di Cristo a Maenza fa parte della sua tradizione che si protrae nel tempo e che sta dando diverse soddisfazioni negli anni. Dopo averla rappresentata a Matera, capitale della cultura europea 2019 la primavera scorsa, un’altra grande occasione di soddisfazione. Una nuova importante vetrina per questa piccola cittadina con i suoi vicoli che lasciano scoprire, percorrendoli, tesori e panorami che non lasciano indifferenti.

Un vanto per Maenza e per tutta la provincia di Latina far parte di un passaggio importante della Chiesa in cui le sacre scritture fanno un salto non indifferente passando dalla carta al digitale.