Storie, la mia educazione di Lidano in Lidano

Storie, la mia educazione di Lidano in Lidano

12 Agosto 2019 0 Di Lidano Grassucci

Sapete vengo da antica gente mite, gente che sopportava la fame, il caldo, l’afa e la carestia veniva dove già non c’era niente, ma… Mio nonno Lidano mi prese a 14 anni, ci allontanammo da tutto fino ad uliveto che abbiamo da tempo e tempo. Era di poche parole, che due erano troppo e a tre non arrivava, ma quel giorno fu loquace. Mi parlo per la prima volta da uomo, penso che prima avessero riservato la stessa cortesia al lui. Ci sedemmo e guardandomi negli occhi mi disse: “i’omo po radduce puro alle 4 della domano, basta che alle 5 s’arizza e va a fadia” (l’uomo si può divertire tutta la notte, ma all’alba deve andare a lavorare, perché è la sua dignità, altrimenti non è un uomo). Mi disse pure, ricordatelo.

Poi serio, si alzo in piedi, portava cappello non ricordo il tipo, come un Borsalino, ma con meno pretese. Si mise ritto, ora che ricordo, e come una verità da sancirla il prete mi disse: “gl’omo non se leva i cappeglio dinnanze a niciuno, fosse puro i papa” (l’uomo non si abbassa davanti a nessuno, perché nessuno è sopra te).

Poi, si girò e disse di aspettarlo lì fermo. Non ho capito mai dove fosse andato, ora lo so, ora è chiaro. Era andato a piangere, sapeva che le cose passano, come l’acqua dei canali lentamente, o come quella dei fiumi di corsa, ma passano e lui aveva passato a me le cose più preziose che aveva: la dignità e l’orgoglio.

Di questi tempi vanno i prepotenti, a lui andarono dei prepotenti a consigliarlo di farsi la tessera, la tessera del partito del capo, lui gli rispose guardando diritto e col cappello in capo: “campo de lu me”. Per quanto riguarda il partito il suo era un altro e diceva diverso, come era pronto il coltello a fare giustizia.

Se ne andò qualche tempo dopo con un Dio che non fu generoso con lui, condannare un uomo di campi, di canali, di cavalli, di sole a restare fermo è tortura al finire. L’ho sentito invocare quella signora che ha per compito l’ultimo bacio, pregarla di quella libertà.

La morale di questa storia? Non ho mai perso un giorno di lavoro e odio ogni prepotenza, che non mi fiderei di starmi accanto. Quando mi dicono uomini di pace, io non so fingere

“Voi gente per bene che pace cercate
La pace per far quello che voi volete
Ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra
Vogliamo vedervi finir sotto terra”

(Paolo Pietrangeli, Contessa)

Beh, ora lo sapete

 

Nella foto Lidano Grassucci, quello vero