Don Luigi: “le collegine tornano a Sezze, non vengono”

Don Luigi: “le collegine tornano a Sezze, non vengono”

13 Agosto 2019 0 Di Lidano Grassucci

Mi telefona don Luigi Venditti, è il parroco di Borgo Faiti, dal cognome si evince la sua origine, è di Sezze, Sezze centro. Mi raccontò una volta don Renato Di Veroli ,che fu parroco a Borgo Faiti per un poco, causa il bombardamento della sua chiesa a Sezze,  che si mise a piangere per questa “emigrazione forzata”. Lo diceva con una punta di autoironia, basta attraversare la strada, l’Appia,  e stai a Sezze, ma solo i setini e i brasiliani possono capire questa nostalgia.

La sua chiesa, quella di Don Luigi, è sempre aperta in una città, Latina, dove anche le chiese hanno inferriate. Ma se sei cresciuto tra i vicoli stretti, se sei cresciuto che lo slargo di San Lorenzo era una piazza grande e per vedere il mare dovevi arrivare a Santa Maria, al belvedere, o andare alle Piagge Marine e “uscire”, sai cosa significa una chiesa che apre.

Perché la Chiesa non è fatta per chi sta dentro, ma per chi ha bisogno da fuori. La sua chiesa affaccia sull’Appia, la via di San Paolo, e se guardi verso monte Sezze è là, quasi la tocchi.

“Lì, te su sbagliato”, esordisce. Sono un poco orgoglioso: “di che?”, faccio io.

“La casa madre delle collegine non sta a Palermo come hai scritto ma a Sezze dove il Corradini le ha fondate, la cosa corretta è che sono “tornate” a Sezze, non che arrivano a Sezze da Palermo“.

“Ma la loro superiora sta a Palermo”, eccepisco. Lui preciso: “quando sono state fondate non c’era una gerarchia tra i monasteri, erano autonomi, poi si sono gerarchizzati. Tra la fine del ‘800 e i primi ‘900 effettivamente le collegine nel Lazio avevano problemi di vocazione, le suore del Bambin Gesù avevano Regole simili (a dire il vero si copiavano molto) e fecero una staffetta”.

Per dirla calcisticamente fecero entrare in campo le riserve. “Poi Corradini fece anche il Conservatorio che detiene un importante patrimonio, sacro e non solo, c’è stato anche un contenzioso con le suore del Bambin Gesù, risolto a favore del Conservatorio”. Quindi? “Tornano, Lì, tornano e la loro casa madre è Sezze. Te lo dico per essere precisi”. Una conversazione, tra due setini emigrati, per raccontare, un poco, della nostra storia non certo breve e neanche lineare.

La chiesa di Borgo Faiti è aperta, il sole di agosto è impietoso, lui, don Luigi, è sempre sereno, pare felice. A volte, da laico, mangiapreti pure, mi domando ma chi gli dà la forza a questi preti? Non lo so, so e questa storia lo dimostra l’anima di una comunità che è tale se ha le chiese, un buon prete, e qualcuno all’osteria che spiega Bakunin pure al prete.

L’anima di Sezze che trovi a Borgo Faiti, a Roma, a New York, in Australia è quella anima che aggiusta le cose per gli uomini, che apre le chiese e accoglie con il sorriso il dolore, senza paura per i doloranti.

Preciso, le collegine tornano a Sezze e Sezze è il monastero guida di queste suore (mo più o meno ci ho preso)

 

Nella foto Don Luigi Venditti