Latina, Lbc-Pd e il patto contro il silenzio

Latina, Lbc-Pd e il patto contro il silenzio

26 Agosto 2019 0 Di Lidano Grassucci

Ogni tanto chi fa politica chiede di “volare alto”. Si sentono tutto Keynes, Marx, o don Sturzo, o pensano che Cacciari sia il compare al bar con cui scambiare discorsi a vanvera. La politica deve avere idee alte per fare cosa da basso. Come diceva sant’Agostino la città degli uomini ha bisogno delle fogne, e la città di dio di quella degli uomini.

Dico questo perché a Latina è in corso una trattativa tra Partito democratico e Latina bene comune che è trattativa per “governare la città” non per stabilire chi va all’inferno e chi in paradiso. Bisogna mettersi d’accordo su come tenere pulita Latina non su come pulire le coscienze.

Fare il sindaco non è concorrere a virtù con il vescovo, è un altro mestiere. La città deve essere in ordine, deve immaginare questo si il suo domani: cosa vuole essere?

Credo che qui sia il nodo politico e culturale: i fascisti hanno scelto di “recuperare la loro storia” e Latina è stata l’involucro della musealizzazione della città, che come museo non prevedeva presenza umana se non nelle adunate. Hanno decentrato tutto per fare del centro la piazza vuota di De Chirico che ha fotografato con una efficacia assoluta Alberto Moravia quando ha espresso il paradosso delle “città del silenzio”.

L’accordo dovrebbe farsi sul rumore, sullo sporcare la città di umano, sul mettere la gente dove l’hanno tolta, questo sarebbe di sinistra, sarebbe un altro progetto di Latina che non è la sua fondazione ma la sua evoluzione.

 

De Chirico, Piazza d’Italia