Capo Portiere Rio Martino, la strada dell’amore

Capo Portiere Rio Martino, la strada dell’amore

29 Agosto 2019 1 Di Emilio Andreoli

Se dovessi dare un nome alla via del lungomare che va da Capo Portiere a Rio Martino, la chiamerei senza ombra di dubbio “la strada dell’amore”. Chi è di Latina e ha la mia età, non può non aver mai dato un bacio in quel tratto tra lago e mare.

Sì, proprio una lingua di terra tra mare e lago, suggestivo di giorno, intrigante e affascinante al calar della sera. Non a caso, quel luogo è stato scelto dai latinensi per amoreggiare. Avrebbero potuto scegliere altri posti non lontani da lì, come  il canale, molto più nascosto, da cui si accede da via del Lido, ma per i primi approcci privo di poesia.

Quando uscivi le prime volte con una ragazza, la macchina sembrava avere il pilota automatico. Ti fermavi da quelle parti e se lei non diceva nulla, almeno un bacio era assicurato. Il dopo era un’incognita, ma al massimo ti avrebbe detto:

non pensi che stai correndo un po’ troppo?” e le mani facevano marcia indietro.

Poteva essere nelle serate d’inverno, di primavera, d’estate o d’autunno, ma lì era sempre pieno di macchine, quasi difficile trovare un posto libero con la propria amata, o anche non amata. D’estate il canto dei grilli e il rumore del mare ti facevano compagnia e sembrava tutto più romantico. Certo faceva caldo, ma i brividi ti venivano lo stesso, anche per la paura che qualcuno potesse spiarti. Il gioco però, ne valeva la pena.

D’inverno invece, il respiro appannava i finestrini e ci si sentiva più sicuri. I grilli cedevano il canto alla musica dell’autoradio, ma l’emozione dell’amore, quella, era sempre la stessa in tutte le stagioni.

Se ti mettevi sul lato mare c’era il rischio che le ruote della macchina sprofondassero nella sabbia, ma alla fine trovavi sempre qualcuno che ti aiutava a uscirne fuori. C’era molta solidarietà tra le coppiette e se c’era l’ombra di un guardone si pigiava sul clacson per richiamare l’attenzione. Ci si ricomponeva per scendere dall’auto e chiedere ai vicini d’amore, se avessero avuto la stessa sensazione, quella di essere osservati. Il tempo di una sigaretta e risalire a bordo per continuare l’amore interrotto dalla spiacevole interruzione.

Sono anni ormai che non vado più da quelle parti di sera, ho fatto il tempo mio, però i ricordi sono così forti che pare ancora di sentirli quei grilli, il dolce rumore del mare e quei brividi della mia gioventù. Spero che su quella strada ci sia ancora il tutto esaurito, anche se ho forti dubbi. Oggi i ragazzi stanno a casa, i genitori sono più permissivi, mica sono severi come lo erano i nostri. Preferiscono che i figli amoreggino al sicuro, magari nella stanza accanto. E per carità sono d’accordo, ma? E quei brividi di giovinezza? Quelli bisogna provarli…

Per i ragazzi

Fate un giro da quelle parti non rimarrete delusi, però se decideste di fare una sosta mettetevi sul lato lago. Sul lato mare è ormai vietato per il rispetto delle dune. Salutatemi il canto dei grilli e la giovinezza che vi appartiene, così quando invecchierete potrete narrare di quei brividi che vi ho appena raccontato.

Buon amore a tutti.

Foto Mario Iavarone