Cisterna, ma allora non c’è niente veramente

Cisterna, ma allora non c’è niente veramente

3 Settembre 2019 0 Di Luca Cianfoni

Tra ironia e preoccupazione, le risposte dei cisternesi all’articolo “E basta con questa storia che a Cisterna non c’è niente!!” sono state molte. Oltre alle giustificatissime e rispettabilissime polemiche ci sono state anche proposte per migliorare la situazione a Cisterna di Latina.

I commenti all’articolo sulle bellezze di Cisterna di Latina

Nell’articolo precedente si nominavano le bellezze che Cisterna ha nel proprio territorio e alcuni cittadini si sono lamentati di come questi gioielli siano stati abbandonati dalle amministrazioni:

Non è che a Cisterna e dintorni non ci sia niente, è che da decenni le amministrazioni non solo non hanno fatto un beato nulla per valorizzare e promuovere il territorio, ma l’hanno addirittura portato al degrado. Motivo per cui le encomiabile iniziative dei singoli, privati, finiscono per non essere considerate. L’ignoranza del popolo sovrano fa il resto.

Commenta un utente a cui ne fa il paio un altro:

Si c’è tanto ma non viene valorizzato e non è mai stato fatto niente per portarlo a livelli nazionali .
Mancano infrastrutture alberghi piazze parcheggi c’è tutto ma non c’è niente .
Politiche industriali obsolete, strade da terzo mondo .
In 30 anni non c’è stato nessun cambiamento oltre che poltrone inciuci ecc ecc .

Oltre che a buttarla sulla politica ci sono poi i commenti probabilmente di cittadini delusi, che non riconoscono più nella Cisterna odierna, la città in cui sono cresciuti:

Ma che ci sta a cisterna solo supermercati e basta per altre cose bisogna andare sempre a latina….e botteghe de stracci

NON ce stanno.piu manco i Cisternesi….ormai so tutti stranieri….e le tradizioni si perdono sempre piu…Sono le tradizioni che stanno scomparendo!!!
e chi si lascia avvolgere dai propri ricordi:
Io ricordo solo a malincuore tutte le festività che si sentivano davvero… Il carnevale con i carri… A natale si respirava davvero un aria natalizia.. Con addobbi ecc…un bel ferragosto… Ma ogni anno che passa si porta via ogni tradizione… E penso che tristezzaaa!! Ho una bimba di 8 mesi.. E penso che lei non potrà godere di quel poco che ho vissuto io ma che porto sempre nel cuore.. E mi fa tristezza!

Una volta c’erano 4 cinema, 3 sale da ballo e per il corso c’erano 5 o 6 bar, il campetto dei preti per i
ragazzi e tanti negozi per il corso tutti aperti, insomma era uno spettacolo di paese, lo chiamavamo la piccola Parigi. È vero che pian piano hanno chiuso i cinema, trasformandoli a luci rosse, è vero che poi hanno chiuso il campetto dei preti, fatto un parcheggio inesistente; è vero che i bar uno ad uno hanno chiuso c’hanno messo gioiellerie e Pub; è vero che in piazza di notte non ci si può andare più, si è trasformata in un covo di pirati, voglio dire, è vero che le amministrazioni di questo paese hanno fatto sempre acqua, ma noi ci abbiamo messo del nostro credetemi!

Cisterna di Latina e il rapporto con i Butteri

Infine c’è chi rivendica il personaggio storico che rappresenta la vera anima di Cisterna, ovvero il buttero; sempre nominato, ormai è diventato un fantasma nella città, non si sa più neanche che aspetto abbia.
Se parla sempre de ‘sti cacchio de butteri de Imperiali e se senti la televisione vengono nominati solo quelli della maremma, non è bastato nemmeno l’intervento delle IENE a valorizzarli. Durante il palio dove stavano i butteri? Li hanno espropriati pure dalla sfilata!
o ancora sempre polemizzando sul Palio:
Cisterna il paese dei butteri che non sfilano….
Insomma i luoghi per far si che Cisterna diventi anche meta turistica e culturale ci sono e il comune si sta impegnando di dimostrarlo anche attraverso l’ultima iniziativa promossa Cisterna delle Meraviglie, ma una domanda però arriva in maniera secca e tagliente e pone un interrogativo importante:
E secondo voi può bastare alla vita quotidiana e pratica di chi ci vive sempre?
La questione posta da questo utente Facebook fa riflettere su tante cose e riporta alla mente il triste detto “con la cultura non si mangia”. Il cambiamento però che si proponeva nell’articolo presuppone una visione a medio-lungo termine e un progetto ben strutturato. Infatti partendo da quello che si ha oggi come attrazione sul territorio, si potrebbero creare occasioni economiche intorno a tutto il reparto ricettivo e turistico. Questo, a catena avrebbe una ricaduta in primo luogo sulle casse comunali, in secondo luogo inizierebbe un circolo virtuoso che potrebbe aprire e ampliare altri settori economici non solo legati al turismo ma anche legati al benessere permanente della città. Il problema è che bisogna avere un progetto a medio-lungo termine e non si può sperare di avere i risultati in maniera immediata.
Proposte per Cisterna di Latina
Le proposte infine per Cisterna di Latina non mancano e a darle sono altri utenti Facebook che propongono cose semplici, come riscoprire le proprie radici e investire in centri di svago e aggregazione:
Nessuno discute il valore artistico di quello che si trova sul territorio cisternese, ma Cisterna a livello di cultura attuale materialmente cosa ha da offrire? Se non fosse per qualche evento organizzato da Voland sarebbe il vuoto siderale. In quartieri periferici romani, magari anche con situazioni di degrado riescono ad organizzare festival ed eventi culturali richiamando gruppi anche di caratura nazionale. Mancano luoghi di svago ed aggregazione per le dimensioni della città (un cinema in primis) e mancano molti servizi. Di fatto Cisterna grazie a una vita relativamente tranquilla e a una posizione ottimale è una perfetta città dormitorio.
La riscoperta delle proprie radici infine, consentirebbe ai nuovi cittadini cisternesi di sviluppare un po’ di senso di appartenenza e di volontà a restare, senza scappare all’estero, anche agli stranieri o ai forestieri che qui a Cisterna, città di passaggio da millenni (non dimentichiamo San Paolo e il fatto che la comunità si sviluppa sull’Appia), ormai vivono e crescono,
Insegno da qualche anno a Cisterna, avete solide radici, una storia poco raccontata! Spesso si associa Cisterna alla sola “stazione” ad una città di passaggio…
A parte i butteri, riscattare la vostra storia ricominciando a proporla nelle scuole! Ho scoperto che i bambini hanno uno scarso istinto di appartenenza! Sapete perché? Perché non conoscono le loro radici! Senza dimenticare che tante famiglie si sono stabilite qui grazie al fenomeno della transumanza! Altro particolare da non trascurare e da…raccontare, tramandare! Infatti mi chiedevo perché tanti cognomi ciociari, perché piatti tipici che sapevo ciociari …Eredi di nobili famiglie e di nobili pastori! Che storie si potrebbero raccontare!!!!
Che storie si potrebbero raccontare e le storie, come crede questa rivista, servono a raccontarci e servono a creare la nostra identità. Forse Cisterna dovrebbe solo ricominciare a raccontarsi a riscoprirsi bella, ad amarsi e a raccontare le eccellenze del proprio territorio.