Avevo un amico, ricordando Sabino Vona

Avevo un amico, ricordando Sabino Vona

4 Settembre 2019 1 Di Lidano Grassucci

Avevo un amico, piccolo piccolo come le vigne magre di montagna, acini minuti.

Avevo un amico, piccolo piccolo con i suoi occhiali che forse da lì vedeva grande il mondo.

Avevo un amico che un giorno mi disse “sai la testa gira un pò male”. Come se Mennea avesse detto non ho di che sentire le gambe, come se Maradonna non avesse idea della palla sul piede.

Avevo un amico che adesso non ho, lo tenevo che mi parlava infinito e non guardava mai verso il mare.

Avevo un amico, piccolo piccolo, che andava veloce e non tenevo il passo.

Avevo un amico, piccolo piccolo che cominciava a raccontare e io mi mettevo ad ascoltare.

Avevo un amico, piccolo piccolo. Poi mi diceva che avremmo avuto ancora da fare. A me veniva, occhi lucidi, come sempre sono andato via.

Avevo un amico, piccolo piccolo. Lui ora dirà, ma che stai a fare? Niente non c’è più il destino, c’è il silenzio. Ti ricordi, quando andavi tra le pietre di calcare che le vigne erano finite e cominciava il colore sparuto di ginestra e sentivi il silenzio per te. Così è, di cosa ti posso parlare.

Avevo un amico, piccolo piccolo. Ora starà pensando. Io non l’ho più.

 

Sabino Vona è scomparso il 9 settembre 2008, stimato insegnante di geografia al Vittorio Veneto, è stato segretario provinciale del Partito comunista e sindaco di Roccagorga, nella foto lui, l’unico con i baffi, accanto a Titta Giorgi e Alessandro Di Trapano