I kiwi Latina stanno morendo, ci penserà la vespa samurai?

I kiwi Latina stanno morendo, ci penserà la vespa samurai?

5 Settembre 2019 0 Di Luca Cianfoni

La notizia dell’ASPAL è una di quelle da creare un vero allarme. Moria del kiwi Latina e cimice asiatica, nuova specie aliena nelle nostre campagne, ma cosa significa tutto questo per l’economia del nostro territorio?

Il kiwi Latina nell’economia del territorio

Il valore dell’agricoltura e del kiwi nelle nostre zone è risaputo essere alto. Uscendo dall’indefinito però e dando qualche dato si viene a scoprire. come scrive il Sole 24 Ore, che “dall’Agro Pontino parte il 40% delle esportazioni agroalimentari del Lazio e oltre il 5% dell’export ortofrutticolo italiano”.

Solo così potremmo fermarci e dire senza ombra di dubbio che il settore agricolo sia molto importante economicamente per la nostra provincia. Scorrendo però ancora l’articolo un altro dato è senza dubbio interessante ovvero che

A Latina si produce circa un terzo dei kiwi prodotti in Italia, garantendo al paese una posizione di rilievo negli scambi globali di questo frutto.

Non credo ci sia molto da aggiungere, produciamo un terzo dei kiwi italiani e li scambiamo con tutto il mondo. Proprio per questo motivo l’allarme dell’ASPAL non deve passare inosservato. La moria, come si denuncia nel comunicato diffuso ieri, se non fermata significherebbe la morte in pratica dell’economia e dell’agricoltura nella nostra provincia. La situazione pare essere grave, perché oltre alla moria di questi frutteti ci si è messo anche un nuovo insetto a danneggiare i raccolti, la cimice asiatica. Avvistata per la prima volta a Modena nel 2012, ora questo insetto è arrivato fino da noi ed avendo il suo periodo di massima attività in autunno va a danneggiare proprio i kiwi, che stanno arrivando ora a maturazione.

La soluzione al problema dei kiwi

Il problema non sembra di facile risoluzione, come successo per gli ulivi a causa della xylella  o del punteruolo rosso per le palme. La moria, a quanto si riporta, non sembra avere per ora una soluzione chimica, per cui ricercatori e biologi dovranno impegnarsi per trovare una soluzione al più presto possibile. Per la cimice asiatica invece il nemico naturale sembra provenire dagli stessi paesi da cui lei è arrivata (Cina e Giappone) ovvero la vespa samurai. Una guerra tutta animale, fomentata dall’uomo, che sembra così risolvere un problema attuale senza preoccuparsi del futuro. Perché la domanda da porsi subito dopo è: “dopo che la vespa samurai uccide la cimice asiatica, che ce ne facciamo noi? Sarà un problema per le vespe italiane? Saranno da sconfiggere o si adatteranno?“. L’argomento è serio e già è stato trattato in Senato nello scorso giugno con un ordine del giorno che stimolava il governo a monitorare l’inserimento di un’altra specie aliena, peraltro vietata da normative europee. Si deve fare in fretta onde evitare che l’Europa, come successo oggi, ci sanzioni per non aver agito in tempo per combattere a suo tempo la xylella. Fatto sta che la situazione è grave per il nostro territorio e la nostra economia e come dice l’ASPAL si deve agire il prima possibile prima che la cimice asiatica divori tutto, vespe samurai permettendo.