La scelta di Anna

Un tempo avrei avuto gli strumenti per distinguere il confine tra il giusto e l’ingiusto. Ora no, ora non ho quella presunzione, ora ho comprensione, ora posso dire che è umano, che è dentro le cose possibili, e nel possibile c’è il dolore la tragedia. Conoscevo Anna Cocco (si è tolta la vita alle Torri a Latina), non ho ricordi di lei men che sorridenti, meno che eleganti, meno che vivi.

La vita poi ha copioni interni che sono diversi, lontani da quelli esterni, la vita muta anche con il tempo. Anche Achille avrà avuto paura. Le cose poi ti rivengono incontro, come predestinate, a me sono riapparse le sofferenze del corpo del Cristo di Mel Gibson, per il reincontro con persone con cui quel film avevo visto, analizzato, cercato di capire nel suo dolore.

Un Cristo lacerato, violato, come lo sono le anime nostre fino all’inverosimile che intorno non c’è traccia. Abbiamo tutti, anime insanguinate, pensieri che sono punte di lance intinte nell’aceto. Certe scelte sono scelte dentro, ma i “fuori”  non debbono giudicare, non debbono capire debbono, umanamente sentire. La vita è un dono, dicono… la vita è anche una via Crucis, una via dolorosa. Una via dolorosa in un mondo che non contempla il dolore possibile imponendo felicità evidenti.

Nel cimitero ci sono le statue degli angeli che spezzano le catene, ma ci sono anelli di quelle catene che restano al loro posto. Non so dire basta, ma capisco che è possibile dirlo ed è un atto coraggioso tanto quanto non farlo. Non sappiamo a cosa siamo destinati, talvolta incontriamo illusi codardi nella presunzione di saperlo, sappiamo del male di vivere

Spesso il male di vivere ho incontrato
era il rivo strozzato che gorgoglia
era l’incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.

Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco che vola lontano e in alto

Eugenio Montale “Spesso il male di vivere ho incontrato”