Latina, gli Stati generali o il bidet

Latina, gli Stati generali o il bidet

6 Settembre 2019 0 Di Lidano Grassucci

Le parole, le parole sono importanti e non vanno usate come si usa il sale nell’acqua della pasta. A Latina per parlasi fanno gli stati generali, per riparare una buca citano sant’Agostino e la rifanno etica. Siamo al bizantinismo assoluto, a percorsi fatti tra due punti non in linea retta ma con l’arabesco.

I giovani assessori di Lbc pare che stanno facendo la rivoluzione di Francia quando si occupano di imbiancare le scuole ma non ne determinano (e per fortuna) la didattica. Torniamo a parlare normale, Lbc e Pd si incontrano, ed è nel loro diritto e la cosa semplifica l’offerta politica cittadina. Per far cosa? Spero per togliere da un lato deliri salvifichi, dall’altro un eccesso di pragmatismo. Insomma basterebbe mettersi d’accordo nel fare le cose bene.

Far vedere i vigili per strada, pulire la città nel modo migliore non per guadagnarsi il paradiso, riportare gli uffici al centro, e fare, dopo averlo aperto, del teatro comunale un elemento cardine per il ruolo culturale di Latina e magari andare a parlare con il Parco del Circeo per fare di Latina non la città delle case, ma di case che stanno in un posto bello.

Tutto qua, non bisogna spostare palazzi, fare acquisti immobiliari, costruire cose a metà. Questo lo ha già fatto Vincenzo Zaccheo.

Gli stati generali, sono giacobini, li lascerei alla loro bellezza vivida nella storia. Del resto non vedo all’orizzonte alcuna rivoluzione e non c’è Maximilien Roberspierre all’orizzonte, e non bisogna giustiziare alcuna Maria Antonietta, ma introdurre il bidet si.

 

Nella foto: Gli stati generali nella reggia di Versailles