Il treno dixit 14/Sabaudia, la Dongo di Salvini e la rossa

Il treno dixit 14/Sabaudia, la Dongo di Salvini e la rossa

9 Settembre 2019 0 Di Lidano Grassucci

Ci sono tutti, il marinaio elegantissimo, il presidente già con il giubbino per i primi freddi, giacca di rigore per l’assessore, anche lo spagnolo non disdegna di coprirsi (ma lui ha la moto), mette il fisico il maresciallo. Si parte, l’assessore è vigile a se stesso, saluta motodonna, ma si piazza davanti ad una donna a forma di donna vestita di un rosso vivo. Si capisce che gradisce dalla faccia che sorride fino ad accompagnare il sorgere del sole. Dirà che la bellezza è grazia da onorare, ma ricomincia il viaggio. Naturalmente l’oggetto è Matteo Salvini… “Beh, è un poco scemo”. “Lette le barzellette?”. Ed ecco l’affondo del maresciallo che distoglie dal fugace amore l’assessore per un attimo: “Sabaudia è la Dongo di Salvini”. Battuta fulminante, è la Giada Gervasi (sindaco di Sabaudia)? Per altro compagna di liceo del maresciallo: “Come il comandante Ardisio“… E Claudio Durigon fa Pavolini ma al posto del ridotto della Valtellina, c’è la stretta di Santa Fecitola.

Cose da treno, cose da piccola caserma viaggiante, motodonna ci guarda con il sorriso di chi vede il cretino bambino in signori non certo giovanissimi, ma goliardi uguale.

“Siamo andati in ferie con Salvini capitano, ce lo ritroviamo capitone” e ti arriva pure, da dove non te lo aspetti, l’elogio a Goffredo Bettini dall’assessore che chiosa “Certo è intelligente”.

Ma è confuso dal rosso tanto che si convince a pagare il caffè, siamo 8, sono 8 euro un investimento. Ma cosa non si fa per la rossa, a proposito ha vinto a Monza la Ferrari… il rosso.

Comunque siamo a Roma, malgrado voi a Campoleone ci fu lo sguardo, a Torricola l’addio, a Termini il vento.