PPI, Comitati di Sabaudia e Cori in rivolta

PPI, Comitati di Sabaudia e Cori in rivolta

14 Settembre 2019 0 Di Luca Cianfoni

Comitati di Sabaudia e Cori in rivolta dopo l’incontro con la regione, contro le decisioni prese dall’azienda sanitaria local di depotenziare i PPI, di seguito inoltriamo le richieste del comitato di Sabaudia e di Cori.

Il comitato di Sabaudia sui PPI

Il 12 settembre scorso è stata pubblicata la deliberazione dell’Azienda USL Latina n. 849/2019 con la quale, oltre a prevedere la realizzazione di una Casa della Salute in ognuno dei Comuni che oggi sono sede di PPI (proposta questa avanzata da questo Comitato sin dal 15 gennaio scorso), nonostante quanto affermato fino ad ora i PPI non vengono “trasformati”, ma addirittura disattivati, il che non è la stessa cosa, anche se poi si afferma che saranno create delle strutture di cure primarie, che sarebbero dedicate alle sole urgenze (ma spesso è difficile capire la differenza tra urgenza ed emergenza): un bel pasticcio che potrebbe portare a problemi medico legali non indifferenti aggravati dal fatto che le nuove strutture non afferirebbero più al DEA di Latina ma il Dipartimento di cure primarie.

Le complicazioni della scelta della Azienda USL

La decisione dell’Azienda comporta di fatto la cancellazione del servizio di prossimità del Sistema di Emergenza Sanitaria Territoriale (EST), uno dei Livelli Essenziali di Assistenza previsti dal DPCM 12 gennaio 2017, nel provvedimento si parla di una nuova struttura che si dovrà occupare solo delle urgenze con il trasferimento di tutte le emergenze al Pronto Soccorso più vicino violando i principi della gradualità e dell’appropriatezza delle cure oltre che i tempi di accesso al PS dato che in provincia di Latina molte località: da Giulianello a Suio ma anche da Roccamassima e Sonnino, per non parlare di Ventotene (dove da alcuni giorni manca anche il medico di base), si troveranno a più di un’ora di distanza dal PS più vicino mentre il tempo massimo previsto dalle Linee guida nazionali è di 20 minuti, mettendo a rischio la salute e la vita stessa dei pazienti affetti da patologie tempo dipendenti.

La decisione del comitato di Sabaudia per i PPI

Questo Comitato, dopo la deludente seduta della Conferenza locale sociale e sanitaria del 9 settembre ha atteso inutilmente di essere messo in condizione di partecipare al procedimento amministrativo che in base alla legge avrebbe dovuto tendere alla “trasformazione” dei Punti di Primo Intervento. La richiesta di questo Comitato era del 12 giugno ed è stata sollecitata il 7 settembre; la mancata partecipazione di questo Comitato rappresenta un vizio del procedimento ai sensi del combinato disposto dell’art. 13 della legge 833/1978 e dell’art. 9 della legge 241/1990 che consente ai Comitati, in quanto portatori di interessi diffusi di intervenire nel procedimento nel caso in cui possa derivare un pregiudizio come avverrebbe in questo caso ove venisse modificata l’attuale organizzazione dei PPI. Questo Comitato, riunitosi ieri sera ha deciso di chiedere alla direzione generale dell’Azienda di riesaminare il provvedimento e di modificarlo in sede di autotutela per la parte che interessa i PPI ma anche per quanto riguarda le Case della Salute, atteso che dopo tanta attesa desideriamo fortemente che partano con il piede giusto. La nota indirizzata alla direzione generale e per conoscenza all’assessore D’Amato, al Presidente della Commissione sanità della regione, al Presidente della conferenza locale sociale e sanitaria e al Sindaco di Sabaudia è già stata trasmessa.

La decisione del comitato del PPI di Cori

La posizione del Comitato Civico di Cori, in base a quanto già detto della decisione dell’azienda USL riportata poco sopra, assume una posizione fortemente critica e contraria al modello di riorganizzazzione dei PPI nella nuova forma di Punti di Assistenza Primaria (PAP) sotto l’omonimo dipartimento di assistenza primaria che comprende i medici di medicina generale ed i medici di continuità assistenziale (ex guardia medica). La nuova organizzazione di forma di PAP inoltre compromette fortemente gli interventi dei servizi sanitari locali con forte riduzione della icurezza dei cittadini che vi si rivolgono. Quello che si vuole proporre anche secondo il Comitato Civico di Cori è una riduzione del servizio di emergenza-urgenza attualmente svolto dai PPI.

La decisione del Comitato Civico di Cori e il ricorso al TAR

Date tutte queste premesse è chiaro che il nuovo schema riduce le garanzie del servizio nei confronti dei cittadini, il Comitato Civico di Cori dunque rivolgerà istanza di tutela nei confronti della giurisdizione ricorrendo al TAR.