Camilla, il premio della matria alle “rivoluzionarie” di Priverno

Camilla, il premio della matria alle “rivoluzionarie” di Priverno

29 Settembre 2019 0 Di Lidano Grassucci

Arrivo a Fossanova. un posto che pare perso da se stesso con l’abbazia che da lontano pare una stazione spaziale. Forse lo è, da qui si va diritti al cuore di Dio, o no? Non ci credo, ma questo mi è venuto, come d’improvviso. C’è la premiazione della Regina Camilla. Si premiano donne che hanno onorato questo posto, questa comunità. L’ha voluto tanto questo premio il sindaco di Priverno, Anna Maria Bilancia che mi ha chiesto se potevo stare nella giuria. Io? Io che ho sempre dubbi e mai la netta distinzione tra bene e male, poi pure presidente. Non mi piacciono le cariche, gli orpelli, ma qui mi accorgo di avere un appuntamento. Vengo da una mattina in cui ho scritto un articolo sulla donne di Sezze che si sono ribellate alla omertà indifferente sulle baby gang e ora… Qui guardo la sala, l’infermeria, ci sono tante donne, sento l’orgoglio di cui avevo scritto. La Camilla, la Regina Camilla, è una amazzone, è una guerriera così bella che l’amore di Ufente piange ancora per lei. Donna che combatte, sono così le donne di qui, di un orgoglio che ti fa temere, di una forza. L’attrice che tiene il filo dell’incontro recita una pagina di un libro sugli scioperi alla rovescia, una pagina al femminile, una pagina densa e capisco ora, dal racconto delle donne di allora, perché: perché Anna Maria Bilancia, perché l’assessore regionale Enrica Onorati e le altre una per una. Donne che a due a due andavano a fare cose utili agli altri, per la dignità del lavoro. Donne di una guerra che non aveva dardi ma la stessa volontà, donne che “salvano la compagna di Velletri”:

Sebben che siamo donne
paura non abbiamo
per amor dei nostri figli
per amor dei nostri figli
sebben che siamo donne
paura non abbiamo
per amor dei nostri figli
in lega ci mettiamo

Andavano in carcere con i figli, con la prole. E le guardi sul palco una forza che non ha eguali, ma sguardo basso. Qui è matria, qui è Camilla, ma anche Circe, anche Ninfa, anche Mater Matuta, anche Giunone Lucina a protezione del nascere e si premia una levatrice, una ostetrica tra le donne che cambiano la vita, fino a Maria Goretti e poi mille e voglio aggiungere tra questi miti anche quella Fortunata Ciotti che a 25 anni mori sotto i moschetti delle guardie a Roccagorga, era il 6 gennaio 1913. Qui anche i folletti sono al femminile, qui ogni angolo è madre.

I nomi delle rivoltose di Priverno sono scanditi con accanto i quelli delle compagne (si lavorava a coppia). Cose di queste campagne che prima di bandiera rossa si cantavano solo gli inni a Dio, un Dio che aveva dimenticato la misericordia.

Le ascolto, parlano con la dolcezza di chi ha cambiato un poco il mondo.

Un premio alle donne, un premio che porta il nome di una donna che si è difesa, che si è offesa per la sua dignità vilipesa in una ingiustizia sia pure regale.

Un filo giusto, il filo dell’unica anima vera di questi posti, l’anima donna, l’anima di una matria.

E l’attrice canta i Modena City Ramblers

Tutti dicevano che ero bella come la notte africana
E nei miei occhi splendeva la luna, mi chiamavano la perla Nera…
A 16 anni mi hanno venduta, un bacio a mia madre e non mi sono voltata
Nella città con le sue mille luci per un attimo mi sono smarrita…

Nuove ingiustizie all’orizzonte, nuove malvagi destini. Ma qui, oggi c’è un argine alla banalità, e la chiamavano Regina Camilla, era una guerriera

Nella foto: il sindaco Anna Maria Bilancia con Gianluca Campagna

Un grazie di cuore a Corallina Rossa Trani e Giovanna Campoli