Maturità al Grassi, copia in chat il Tar le da ragione

Maturità al Grassi, copia in chat il Tar le da ragione

5 Ottobre 2019 0 Di Lidano Grassucci

Il Tar da ragione alla ragazza sorpresa a copiare con un gruppo in una chat durante la maturità al Liceo scientifico Giovan Battista Grassi a Latina. Rifarà l’esame, ma? Non entro nel merito dei cavilli giuridici, delle verità dibattimentali, ma sto sempre alle realtà fattuali: nella scuola è il buon senso della saggezza della cultura che debbono valere e non i giudici con le loro regole, la polizia con la sua pena. La scuola, almeno per me, è il luogo del libero pensiero da formare, dove fanno a gare idee e le regole sono linee guidate dal buonsenso dello stare insieme costruendo non l’ovvietà dell’oggi che già c’è, ma il miracolo del futuro da fare.

Non doveva arrivare, al Grassi, la polizia ma l’autorità del prestigio della scuola con il rigore del torto che i ragazzi che copiavano facevano a se stessi, al loro domani. Ma non per un pezzo di carta che attesta che c’erano, ma per l’idea che la loro vita sarebbe stata un bluff. Non si è maturi perché si sanno più o meno cose, ma perché si è in grado di assumersi la responsabilità, anche della propria ignoranza.

La maturità non misura i saperi, ma introduce alla responsabilità “Agisci in modo che ogni tuo atto sia degno di diventare un ricordo”  la diceva Immanuel Kant.

I ragazzi che stavano, o volevano, o hanno copiato stavano prenotando una vita forse furba ma non felice, la scuola chiamando la polizia ha confessato di non avere la giusta saggezza per prenotare un futuro migliore. Due sconfitti in un atto solo.

Post scritto: alla mia maturità, stessa scuola il Grassi ma molti anni fa, nascondemmo in bagno il libro di matematica per “copiare” il quesito teorico. Un nostro collega scoperto l’escamotage strappò la pagina del quesito per evitare che “annullassero la prova”. Da questa vicenda imparammo che “il crimine non paga” e che avevamo un compagno di classe imbecille, anche per questo siamo diventati uomini e donne maturi. Membro interno il professor Briganti che non ci aiutò al compito perché ci aveva aiutato nella vita.