Latina e la toponomastica didattica: via Rotaia “binario ferroviario”

Latina e la toponomastica didattica: via Rotaia “binario ferroviario”

20 Ottobre 2019 0 Di Lidano Grassucci

La toponomastica non è un topo che mangia tanto ma è figlia della ragione delle rivoluzione francese e serve per non smarrirsi, per trovarsi, per ritrovarsi. A Latina la toponomastica non è solo questo è una scuola di vita. Prendo via Torre La Felce verso la Chiesuola e il nome delle traverse è figlio della tecnologi ferroviaria: via Locomotiva, via rotaia e così via, ma non è questo il fantastico, anzi pare che la regia sia opera di Crozza.

Sul cartello di via Rotaia c’è sotto la spiegazione “binario ferroviario”, per evitare equivoci e per aiutare i bambini dell’era del meccano.

Binario, triste e solitario,
Tu che portasti via col treno dell’amore
La giovinezza mia.
Odo ancora lo stridere del freno,
Ora vedo allontanarsi il treno,
Con lei che se ne va.
Binario, fredde parallele della vita,
Per me è finita.
Cantava Claudio Villa e mia madre era innamorata di queste struggenti parole, forse in via Rotaia si segnavano medesimi amori. La toponomastica didattica è una cosa unica, camminando impari e imparando cammini. Poco oltre, c’è via Tartaruga con la sua bella spiegazione “rettile acquatico e di terra”.  Vi risparmio via triglia.

E poi ci sono cose difficili come via N.Bonaparte e via D.Alighieri. Fin dalle strade siamo originali, didascalici direbbe Claudio Lotito presidente della Lazio.