Il giorno dei morti e quella forza di nascere il 2 novembre

Il giorno dei morti e quella forza di nascere il 2 novembre

31 Ottobre 2019 0 Di Lidano Grassucci

Mia zia Maria è nata il 2 novembre, lei ci ride sopra ed è longeva e che iddio gli accresca questa possibilità.

Li capisci la contraddizione: anche quando noi pensiamo al morire c’è chi è impegnato nel nascere. Direte perché ci racconti queste storie?

Ho imparato che il calendario con le sue ricorrenze è un libro scritto dalla vita e le feste sono gli snodi, gli incroci, le rotonde del viaggio. Mi offrono del grano, grano messo a macerare e salato, è una tradizione antica che non sapevo, il grano è il germoglio, se l’acqua lo fa svegliare dal suo sonno dopo il caldo di giugno, e il sale che dona sapore alla vita successiva. I cimiteri sono luoghi soli ma di questi tempi si fanno città abitate da vivi che ricordano e defunti ricordati, ma tutti in questo tempo uguale. Ai bambini si insegnano nomi e storie che, per loro, sono come personaggi dei fumetti e i nonni diventano… spiriti, diventano angeli custodi, diventano eroi, e gli avi fin dove si ricorda qualcosa che è come la storia.

Zia Maria è nata il giorno dei morti, ha pianto alla vita al primo respirare quando gli altri piangevano l’ultimo saluto. C’è chi ha la foto in divisa per guerre così distanti che è solo nebbia il campo di battaglia, da noi ci sono croci all’infinito tutti “cristi” al sacrificio, c’è qualche figlio di David ogni tanto o in un angolo, ma è uguale nella foto. A Latina il cimitero è “sepolto” dall’alto è un prato, a Sezze si sale che dall’alto pare una città dai vicoli stretti come a difendere da saraceni che non verranno mai. Ma in tutti i cimiteri ci sono le classi di morti, come le classi dei soldati alla guerra, ma lì sono per nascita qui per dipartita, per morte.

All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne
Confortate di pianto è forse il sonno
Della morte men duro? 

Foscolo faceva di anime morte racconto vivo, ma erano i vivi a dolorare e i morti non erano della partita. Però questo è un tempo in cui diventi mesto, ti fai piccolo, diventi che vedi il limite, vedi che questo sole, questo attutirsi del rumore è lo straordinario di vivere. Non è eccezionale morire, è incredibile vivere e il calendario di questo parla e Zia Maria è nata un giorno di vita come altri 365, ma in un giorno speciale perchè è il giorno che ricordiamo di aver da ricordare