Il monumento a Eunice Kennedy, un’altra Latina è possibile

Il monumento a Eunice Kennedy, un’altra Latina è possibile

15 Dicembre 2019 0 Di Glenda Castrucci

È stato inaugurato al Parco San Marco di Latina il monumento dedicato ad Eunice Kennedy, ad opera dell’artista latinense Giovanna Campoli.

Chi è Eunice Kennedy:

Eunice Kennedy Shriver, sorella del presidente americano John Fitzgerald Kennedy, morta ad 88 anni nel 2009, ha dedicato la sua intera vita alla difesa dei portatori di handicap mentale, facendo dello sport una grandiosa opportunità per loro di rivalsa. Il suo scopo nasce dalla tragedia familiare che colpì sua sorella maggiore Rosemary, affetta dalla nascita da una grave malattia mentale. Per aiutarla ad introdursi nella vita sociale, combattendo l’emarginazione, Eunice organizzò nel loro giardino di casa, dei campi estivi: competizioni sportive alle quali potevano partecipare atleti con disabilità mentali. Lo scopo di tutto ciò era consentire a Rosemary di familiarizzare e divertirsi insieme ai ragazzi partecipanti, ma ben presto fu noto a tutti che la sua opera aveva comportato grandi progressi nel sociale nei confronti di coloro che partecipavano agli sport.

Nacquero così, nel 1968, gli Special Olympics di Eunice Kenney, i giochi per disabili mentali che hanno contribuito a sensibilizzare non solo gli americani, ma tutto il mondo intero, nei confronti dei portatori di handicap e dei loro diritti.

Oggi Special Olympics è il più grande movimento sportivo di tutti i tempi, conosciuto in ogni angolo del globo, al quale aderiscono ben 181 Paesi.

Eunice Kennedy ha insegnato al mondo intero che non esistono barriere che non possano essere superate, mentali o fisiche che siano, e che nulla potrà mai limitare lo spirito proprio dell’essere umano.

 

Il monumento e Giovanna Campoli:

La Fondazione Varaldo Di Pietro ha donato alla città di Latina un monumento in memoria di Eunice, a dieci anni dalla sua scomparsa, con l’auspicio di sollecitare ai valori della solidarietà, dell’inclusione, dell’integrazione, sperando nell’abbattimento delle barriere, così come nell’obiettivo degli Special Olympics.

L’artista che ha realizzato l’opera, Giovanna Campoli, nostra concittadina, spiega come il Gruppo Scultoreo “Deus ex Machina” a Eunice Kennedy, sia ispirato all’idea ben precisa che ad ognuno di noi è dato “avere una possibilità comunque” nella vita. Da questo pensiero è nata l’idea creativa di un moto “meccanico” sinergico proprio della natura dello sport.

L’opera si compone di due lastre in metallo speculari tra di loro e quasi sovrapposte, che sono le protagoniste del Gruppo Scultoreo nel suo insieme, sorrette ed incastrate al centro, da un blocco di travertino. Nella parte frontale del Gruppo Scultoreo è inciso il ritratto di Eunice Kennedy insieme ad una sua frase che ne racchiude il suo pensiero. La scelta di utilizzare per le lastre due metalli diversi tra loro (la prima lastra in acciaio spazzolato e la seconda in ferro corten) non è casuale: simboleggia come nel metallo ci sia sempre una radice comune, il ferro, così come nell’uomo, nonostante la molteplicità delle sue razze e culture, ci sia sempre la stessa radice comune: l’Essere Umano. Resilienza e resistenza per il metallo sono direttamente proporzionali alla resilienza e alla dignità per l’uomo. Sono questi i valori che Eunice Kennedy con la sua attività e sensibilità ha fornito a tutti, divenendo l’esempio straordinario di come l’impegno sociale può tracciare un percorso di emancipazione e integrazione, che verrà per sempre ricordato nella storia.