Ho visto Maria sui muri di Maenza, c’è anche la bellezza tra noi

Ho visto Maria sui muri di Maenza, c’è anche la bellezza tra noi

15 Dicembre 2019 0 Di Lidano Grassucci

Dio mio che è bella, di una dolcezza infinita che ogni trama è finita. Claudio Sperduti, sindaco di Maenza, pubblica le foto della sua città in questo tempo di Natale, in questo tempo dove si nasce e dove si celebra non la salvezza ma l’amore. L’immagine di Maria con il bambino è proiettata sui palazzi di questo posto e mai ho visto foto più al suo posto, come se quella maternità non fosse proiettata ma partorita dalla grida dei mille e mille bambini che in questi palazzi, per secoli qui sono nati, è come dire siete a casa o voi che siete nati, e nati da madre e nati da amore di madre che pagava con un dolore atroce di un attimo, ma felicità per sempre.

Parliamo sempre male di chi amministra, di chi guida le comunità per lo scontento che è dei tribolati che siamo. Poi una foto, una foto su un muro cambia tutto, cambia il creato perché è così che si è creato e la bellezza si fa attenzione, ti entra nell’anima e ti cambia la vita.

Ave Maria, adesso che sei donna,
ave alle donne come te, Maria,
femmine un giorno per un nuovo amore
povero o ricco, umile o Messia.
Femmine un giorno e poi madri per sempre
nella stagione che stagioni non sente.
(Fabrizio De Andrè, Ave Maria)
Ci arrivi a Maenza per via difficile, ci arrivi che sali, poi da lì guardi la valle dell’Amaseno e davanti Roccagorga come se qui ci fosse stata davvero questo storia che è così semplice: una donna ed un bambino, niente da aggiungere nulla da togliere. C’è Giuseppe paziente, paziente come gli uomini di questi monti che per vivere si va in America, che per vivere devi morire di fatica o delle arie malate che stanno così vicini appena il fiume non ha per corona le colline.
Si a Maenza ho visto Maria, l’ho vista in ogni sguardo di donna e ora qui, tra queste rughe di case è bellissimo, quasi ti addormenti nella ninna nanna.
Hanno fatto di un paese un presepe e in fondo qui siamo all’annuncio dell’Appennino.