Non mettete le sardine nelle bocce dei pesci rossi

Non mettete le sardine nelle bocce dei pesci rossi

16 Dicembre 2019 0 Di Lidano Grassucci

Non mettete rumore vostro sul silenzio delle sardine, lasciate che la società si esprima senza dover indossare le divise. Esistono ancora i rimasugli della logica del partito comunista italiano che non voleva nulla alla sua sinistra, pensando che esistesse solo una sinistra e non le sinistre.

Naturalmente questo movimento non ha nulla a che vedere neanche col riformismo della sinistra storica (come si diceva una volta), è altro: sta fuori dalle internazionali, per gli amanti della storia.

E’ un sentimento e con i sentimenti, se non li curi, ci sbatti il grugno. In troppi “già politici” sono andato a “lavarsi” con le sardine, ma non è questo il nodo, come sono ridicoli quelli sempre alla moda. Le sardine sono un sentimento e i sentimenti si corteggiano, si sentono, aiutano a sentire altro da quel che senti, ma non vanno soffocati di peloso troppo amore.

Chiedono, le sardine, di avere possibilità. Possibilità di votare una sinistra orgogliosa, possibilità di una politica che non siano le persone ma le opportunità, chiedono di partecipare non come pubblico plaudente, ma come cittadini pensanti. Chiedono un partito del lavoro, dei diritti, delle libertà e non un partito per il lavoro, per i diritti, per le libertà.

Tra dei e per c’è la differenza, nel primo caso siamo tutti attori di uno spettacolo comune, nel secondo caso spettatori della recita di attori di professione.

Al mio paese, Sezze, si teneva una Sacra rappresentazione della Via Crucis, era una rappresentazione della gente, i non attori si facevano popolo di Dio, hanno messo attori professionisti ed è diventato un banale spettacolo con perfetta dizione ma inutile alla devozione. Ecco la differenza e la paura, fate nuotare le sardine in mare non mettetele nelle bocce dei pesci rossi. Ma tempo che già c’è chi pensa al suo acquario.