Lo schiaffo del papa e il prete setino

Il prete s’è incazzato e uno schiaffo gli ha dato, e giù a parlare di bontà, di serenità. di vite dedicate a Dio, ma sempre vite di uomini. Francesco, il papa Il capo dei preti, ha “picchiato” una donna (si fa per dire) e cosa c’è di strano? Siamo umanamente incazzabili, nessuno escluso. Siamo diversi, forse, nel perdono, ma non dell’ira che è di ciascuno. Il capo dei preti ha picchiato una signora per troppo zelo fedele che l’ha resa, forse, pia a Dio, ma fastidiosa nel vivere, come tutti i zelanti.

Un sacerdote setino, uomo piissimo quasi in odor di santità, giocava a carte nella sacrestia con gli amici, meno devoti di lui, ma come lui umani. Le carte non entravano, una sfiga della madonna, ma lui mica la poteva mettere cosi e ad ogni cambio di carte, mai quelle giuste, borbottava “mena mo”. E la cosa, non era la serata giusta, per tutta la mano. Alla fine gli altri chiesero al don “ma perchè uriavi mena mo?” . era prete non poteva dire ma con la testa indicò la stazione della Via Crucis in cui c’era il Cristo che portava la croce e il soldato che lo frustava.

Vedere la pietà cristiana è sovrumana possibilità, l’eccezione è che sia tale, l’ordinario è che vince l’ira. Francesco è prete, ma è prete, è un uomo che sta cercando la santità, solo il Cristo è un dio che ha cercato umanità.

“Eloì, Eloì, lemà sabactàni?”  è il grido di Gesù, del dio fatto uomo, verso il padre “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” . Vedete l’essersi fatto uomo, averne assunto le sembianze, lo ha fatto dubitante, errante, lo ha fatto che quello sbuffettone di Francesco è la cosa più pia che potesse fare, perché è cristiana accettazione dell’umano con i suoi difetti.

Ma gli zelanti non potranno mai capire perché la loro presunzione di perfezione è la giustificazione alla loro falsità.

Pure il papa si incazza, pure il papa ha paura, è uomo che aspira alla santità davanti ad un Dio che cerca l’umanità, e il curato di paese voleva solo una mano buona, di bastoni.