Negozi, ultimo atto: chiudono anche Fabrizio, Desiderio e Pantano

Negozi, ultimo atto: chiudono anche Fabrizio, Desiderio e Pantano

7 Gennaio 2020 0 Di Lidano Grassucci

Se si spengono le luci dei negozi di Latina ci sono meno negozianti, meno commessi, meno clienti, meno fornitori, meno “gente pe la via”. La città senza negozi è un parcheggio di anime, una fila di muri, un vuoto sottratto al bosco, una non campagna, una non città.

Stanno chiudendo i negozi storici di questo posto, Fabrizio gioielleria dal 1954 in via Diaz nel centro di Latina, Desiderio li accanto, Pantano poco più in là (in via Don Morosini), Andreoli, la Casa veneta.

E neanche nei centro commerciali va meglio, il 31 dicembre ha chiuso “Nicole” nel centro commerciale Latina fiori. per tacere del Morbella dove i negozi si contano selle dita di una mano, e manco quella serve per Viale Le Corbusier.

Sono nomi e posti che hanno dentro, se messi in fila, la storia di questo posto che da borgo rurale si immaginava come Milano, anzi anche più veloce di Milano.

Invece? Guardatela ora questa agonia, certo è colpa della grande distribuzione, di Amazon, della televisione come in altre città d’Italia, solo che qui non abbiamo neanche provato ad esistere, non abbiamo neanche abbozzato un piano di resistenza.

Una ipotesi alternativa, del resto oltre a questa desertificazione di commercio privato resta morto il mercato annonario, il teatro e anche della biblioteca comunale non si hanno più notizie. Così, assurdamente, si spengono le luci, luci nuove non se ne vedono e nessuno è alla centrale elettrica a far luce a questo mondo che torna nel suo buio.