Aennini frettolosi fecero leghisti “ciechi”

Aennini frettolosi fecero leghisti “ciechi”

31 Gennaio 2020 0 Di Lidano Grassucci

La gatta frettolosa per la fretta fece i figli ciechi

Date le condizioni cangianti della politica italiana, i risultati dell‘Emilia Romagna preoccupano. Ma chi? Tutti quegli ipernazionalisti che per “Parigi” si sono fatti federalisti e anche un poco “dimentichi” di secessioni. A Latina, e provincia, dopo le politiche del 2018 e le europee è iniziata una “migrazione” con ogni mezzo possibile verso la Lega di Claudio Durigon. In questo caso i leghisti non hanno (come avrebbero dovuto) chiudere i porti, ma promesso paradisi. “Venite, c’è posto per tutti”, del resto anche Durigon e tutta la classe dirigente primoleghista veniva dalla destra, e l’idea di rifare in versione salviniana l’armata una volta finiana era nelle cose . Tutti i marcisti su Littoria si sono fatti convinti di “Latina città del nord”. Tanto ormai la vittoria finale era certa, e Dio stava dalla parte giusta. Di corsa tutti a cercare nonni, cugini, cognati, o solo compagni di banco, cispadani: una marea di “oriundi” pronti a tutto.

Invece? Non ci si mettono quei comunistacci dell’Emilia Romagna a fare i coperchi alle pentole? Vanno pure a ingaggiare le “sarache” pur di rovinare la festa, e la fretta delle gatte gioca brutti scherzi.

Ora Durigon e i suoi debbono “rinculare” su Latina, gli ultimi arrivati debbono cedere il passo e in troppi si chiedono : “ma non è che abbiamo sbagliato”. Poi guardano alla Calabria dove gli amici di Claudio Fazzone, dati per ridotti a testimone di un passato che fu tra Fondi e Gaeta, si trovano primi, davanti al capo di Milano. Scherzi della fretta, che è cattiva consigliera.

E torna pure di moda Bettino Craxi con tutti quei gaudenti socialisti, tra i tiratori di monetine e il loro bersaglio in tanti si sono fatti persuasi che il bersaglio era meglio dei bersaglieri