Coronavirus e il memento mori dimenticato

Coronavirus e il memento mori dimenticato

31 Gennaio 2020 0 Di Lidano Grassucci

“Memento mori”, ricordati che devi morire. Lo ricordo a me per ricordarlo a tutti davanti alla psicosi per il coronavirus.

Solo oggi in Italia sono morte 12 persone per incidente stradale, ma nessuno rinuncia a prendere l’auto, oggi, solo oggi, sono morte in italia quasi 500 persone per cancro, 120 mila italiani in un anno sono colpiti da infarto. Ogni anno la normale influenza nei soli Stati Uniti causa 36.000 decessi e gli aerei volano uguale, e in crociera nessuno evita gli americani.

Il coronavirus di Wuhan ha causato finora in Cina 170 morti, a fronte di 6.078 contagi accertati, in due mesi. Ma di questo abbiamo paura, delle altre cose no, come se non ci fossero.

Abbiamo paura per bisogno dell’untore, abbiamo bisogno di paura per esorcizzare la morte certa. Con la mucca pazza i decessi si contarono con le dita della mano, ma la paura non si riuscì mai a contarla.

Ci sono malattie spettacolari che consentono di avere untori per categorie, in questo caso i cinesi, ci danno modo di fare branco contro il fato, ci donano una “preoccupazione”. Insomma malattie che se ci ragioni sono dentro la casistica che muoriamo tutti e sempre uno alla volta e sempre soli, le pandemie ci fanno illudere di un destino comune a cui non siamo destinati.

Questo non vuol dire che non bisogna agire, ma con la ragione, con la scienza non con la fantascienza che indossa mascherine.