Il Quadrifoglio, ci sono meno immigrati, ma è più difficile accogliere

Il Quadrifoglio, ci sono meno immigrati, ma è più difficile accogliere

3 Febbraio 2020 0 Di Luca Cianfoni

Dall’intervista con Fabrizio Gasparetto, responsabile della Cooperativa Sociale il Quadrifoglio si sono potuti constatare due fenomeni contrastanti, ovvero la diminuzione dei migranti e una difficoltà maggiore invece nel sistema dell’accoglienza.

Meno migranti più difficoltà

Il problema dei migranti è profondo e tocca da vicino ogni realtà, da quella nazionale a quella locale. A Latina infatti esiste uno Sprar gestito dalla cooperativa sociale il Quadrifoglio, che fa fronte al problema dell’immigrazione e prova a dare risposte alla necessaria integrazione per queste persone che scappando dal loro paese sono arrivate in Italia. Il fenomeno dell’immigrazione però non è stato sempre uguale, né tantomeno la politica l’ha gestito allo stesso modo. Dall’accoglienza nuda e cruda effettuata dai primi governi che si trovavano a fronteggiare l’emergenza, si è poi passati a un sistema di accoglienza e integrazione più programmato e programmatico, che ha permesso di raggiungere ottimi risultati. Infine il primo governo Conte, sostenuto dalla maggioranza formata da MoVimento 5 Stelle e Lega, ha di nuovo cambiato le regole, smantellando di fatto, tutto quello fatto fino a quel momento e, come dicono gli addetti ai lavori, si sono fatti passi indietro.

Ad oggi a causa del decreto Salvini, si è visto un dimezzamento delle somme messe a disposizione per l’accoglienza dei migranti. Si è smantellato quindi un servizio di accoglienza che prima prevedeva l’insegnamento della lingua italiana, il supporto psicologico, il supporto sociale e molte altre attività destinate all’integrazione, lasciando solamente le somme per la stretta sopravvivenza: vitto e alloggio e quel poco di supporto legale che si deve dare per avere i documenti in regola per rimanere sul suolo italiano.

Il passo indietro del decreto Salvini

È evidente dunque il passo indietro effettuato dalla decreto Salvini, che nega a un migrante arrivato nel nostro paese, perfino l’insegnamento della lingua italiana, mezzo tra i più potenti per fare in modo che gli immigrati possano integrarsi nella società italiana. Sì, perché se non comprendi la lingua del paese in cui vivi, rimane anche difficile capirne le regole, relazionarti con le persone, semplicemente chiedere un’informazione o rispondere a chi ti chiede qualcosa. Il paradosso della situazione è arrivati a un sistema, migliorabile di certo, ma per lo meno funzionante, ora si è tornati indietro di qualche anno, quando i migranti in provincia di Latina erano circa 2500 (anno 2016). In quel periodo, ricorda Fabrizio Gasparetto, soprattutto nei Cas (Centri di Accoglienza Straordinari, di solito case o appartamenti), la situazione era molto tesa:

Inserirli in una situazione condominiale è sempre molto difficile. Ad oggi si sono dimezzate le presenze e inoltre è passato del tempo, così all’interno del palazzo si sono conosciuti e hanno potuto constatare che non sono un pericolo per la società ma che al contrario possono essere un’opportunità per tutti. I migranti che arrivano in Italia inoltre, non vogliono quasi mai rimanere nel nostro paese, ma gradirebbero andare verso il nord Europa.

Il fenomeno dell’immigrazione e la sua percezione

Il dato in netto contrasto infine con la percezione della realtà della cittadinanza italiana è quello di un’inversione di tendenza nella presenza dei migranti sul nostro territorio. Dai 2500 del 2016, come già visto in precedenza si è arrivati ai 1350 del 2019. Il problema quindi dell’invasione tanto sbandierata è la percezione che dei migranti si ha. Come spiega Fabrizio Gasparetto

In Italia non eravamo più abituati da tempo a vedere tante persone spostarsi in bicicletta per andare al lavoro nei campi, ora i migranti per spostarsi da dove vivono a dove lavorano utilizzano questo mezzo di trasporto. Se ne possono incontrare molti per strada e quindi percettivamente sembrano molti di più. Lo stesso si verifica quando si prendono i mezzi pubblici; nel nostro territorio soprattutto, l’utilizzo dei mezzi pubblici è poco diffuso, gli italiani si spostano prevalentemente in macchina, così, vederne di più sui pullman, fa percepire il loro numero più alto di quello che invece effettivamente è.

La questione migrazione dunque è molto complicata come si è potuto vedere e a fronte di un numero sempre più ridotto di migranti, la percezione del fenomeno sembra enormemente più alta. Inoltre con le ultime leggi targate dal governo gialloverde, la situazione dell’integrazione è evidentemente peggiorata, mettendo in enorme difficoltà i migranti, che non essendo partecipi di un progresso di graduale integrazione all’interno della società italiana, sono più facile preda dei gruppi di criminalità organizzata, che li utilizza per spacciare droga o altre attività illecite.