Covid 19/ Cari sindaci siamo cittadini non sudditi, non droni ma rispetto

Covid 19/ Cari sindaci siamo cittadini non sudditi, non droni ma rispetto

11 Aprile 2020 0 Di Lidano Grassucci

La Patria ci ha chiesto di “rinunciare” alla libertà, ce lo ha chiesto per la vita. Noi, noi italiani cittadini liberi, liberamente abbiamo accolto il richiamo. Gianni Agnelli quando gli chiesero ragione della sua partecipazione come ufficiale dell’esercito italiano alla campagna di Russia rispose: “quando la Patria chiama non mi chiedo perché, debbo fare il mio dovere“. Ecco da liberi cittadini stiamo facendo il nostro dovere, ma da liberi.

Ho letto ieri la nota del sindaco di Latina, Damiano Coletta, che non è diverso dai suoi colleghi, che annuncia controlli aerei, più polizia e dio sa che strali. Va di moda, tutti si sentono Vincenzo De Luca, ma non lo sono. Il sindaco non è chi urla, ma chi comprende e risolve, chi sceglie di stare dalla sua parte che è la sua gente mai contro la sua gente. E il sindaco non insegna a vivere, ma vive tra i suoi che di vivere ne sanno già.

Vedete questo bistrattato paese, la mia Patria, è considerata poco al mondo ma in questi giorni sta capendo la civiltà di 60 milioni di persone che stanno a casa, nella liberà. Gli strumenti informatici contano anche i nostri passi, in Italia oggi si muove il 40% di ciò che si muoveva prima del blocco. Bene il 33% del nostro sistema produttivo e sociale è attivo, gli altri 67% degli italiani debbono comperarsi da mangiare, andare dal medico (le altre malattie mica sono andate in quarantena), passare in farmacia, acquistare il giornale per non esser soli, andare a dare il cambio a chi assiste gli anziani in casa. Chi sta trasgredendo? Certo nei grandi numeri ci sono i piccoli numeri e i furbi non si escludono mai, ma sono eccezione non regola.

Cari sindaci, vi prego, considerateci cittadini. Non serve la polizia, gli aerei, la marina. Noi, cari primi cittadini, stiamo facendo liberamente quello che dobbiamo, facciamo gli italiani. E domani, si quando sarà finito, ricordatevi che 60 milioni di uomini liberi hanno scelto di rinunciare alla libertà, non vanno educati ma rispettati.

Voi cari sindaci siete espressione della libertà, non sceriffi della paura. In questi tempi bui non dimenticate la nostra civiltà in molti dei simboli delle nostre libere comunità c’è ancora la sigla Spq che significa Senato e Popolo, stanno a ricordarci la civiltà, non uccidiamola e in cielo lasciate gli uccelli, sulle strade la corsa di chi ha bisogno.

 

Nella foto la bandiera della Repubblica Romana del 1849.

 La sovranità è per diritto eterno nel popolo. Il popolo dello Stato Romano è costituito in repubblica democratica.

Art. 1 della Costituzione della Repubblica Romana, senza papi senza re