Fase 2/ L’Italia si scopre rigorosa e civica, abbiamo fatto gli italiani

Fase 2/ L’Italia si scopre rigorosa e civica, abbiamo fatto gli italiani

5 Maggio 2020 1 Di Lidano Grassucci

“Abbiam fatto l’Italia, ora facciamo gli italiani”, disse Massimo d’Azeglio, uno dei patri di questa Patria, Ci vedesse ora… per amor patrio 60 milioni di italiani sono rimasti a casa, senza un lamento (se si esclude la bagarre dei miei colleghi in tv che ormai stanno più all’avanspettacolo che all’informazione), rigorosamente. Non abbiamo neanche potuto accompagnare i nostri morti, senza un lamento e per noi la morte, il suo passare dentro l’anima delle persone e il ricordo codificato da riti che si perdono nel tempo e chi ci fanno italiani più d’ogni altra cosa

Non vive ei forse anche sotterra, quando
Gli sarà muta l’armonia del giorno,
Se può destarla con soavi cure
Nella mente de’ suoi? Celeste è questa
Corrispondenza d’amorosi sensi,30
Celeste dote è negli umani; e spesso
Per lei si vive con l’amico estinto
E l’estinto con noi, se pia la terra
Che lo raccolse infante e lo nutriva

Ugo Foscolo, dei sepolcri

Eppure muto abbiamo pianto dietro camion di soldati che non avevano fatto guerra, come Pisacane a Sapri. Abbiamo retto cercando di capire, mai urlando, che il male era anche nostro e si era, tutti… italiani.

Ci avesse visto d’Azeglio in questi giorni, ma anche ora avrebbe sicuramente detto di vedere degli italiani. Il 4 abbiamo deciso di tornare a lavorare, di poter uscire, ma nessuno, dico nessuno è uscito per uscire. Non c’è stata la fuga, ma la ragionevolezza di questa piccola libertà ritrovata nella tirannia del virus. Nessuno si sente esente dalla battaglia, tranne l’avanspettacolo dei miei colleghi nazionali, ha criticato che chi doveva fare, come sapeva e come poteva. I medici tedeschi di base hanno protestato nudi per la mancanza di presidi a tutela della loro salute, i medici italiani sono morti non chiedendosi cosa mancava ma curando il dolore che c’era.

Questa Italia formica, che è tutti noi, è quella di Gino Bartali che non chiede al suo  vescovo perché bisognava salvare gli ebrei e loro erano cattolici, ma sale in bici e salva i fratelli in difficoltà.

In Francia i quartieri popolari sono esplosi, da noi no anzi si sono aiutati l’un l’altro.

Abbiamo fatto gli italiani così scoprendo che chi sta male a Bergamo può essere salvato a Palermo, a Isernia senza eroi, ma lavorando con serietà

 

Nella foto Massimo d’Azeglio, uno dei padri di questa nostra Patria