Latina “riconquista” il mare di corsa, ma ancora non sa nuotare

Latina “riconquista” il mare di corsa, ma ancora non sa nuotare

6 Maggio 2020 0 Di Lidano Grassucci

Mena e mena, puro lo fero si piega, dicevano dalle mie parti. Oggi sarebbe “sta chiuso, sta chiuso qualcosa si apre”. Si può andare al mare, ma di corsa. Lo ha deciso il sindaco Damiano Coletta, si può andare di corsa al mare con “distacco” ma non si può nuotare. Va bene, è un passo verso un mondo che a pensarci bene in questi due mesi pareva non ci fosse mai stato. Latina è città sul mare, ma lo sa solo quando suda, quando ha il cappotto diventa città di piano e dimentica il mare. E’ un vecchio male sarà che qui noi lepini siamo poco marini, dal nord non sono venuti quelli di Venezia ma quelli di dentro e il mare non è previsto. Infatti quasi nessuno, in questi due mesi, ha chiesto il mare, la corsa sì in tanti, ma il mare pochi, anzi quasi nessuno.

Il mare sta li a confine, è un limite non una possibilità come per i genovesi, i veneziani…

Ed il più grande conquistò nazione dopo nazione,
e quando fu di fronte al mare si sentì un coglione
perché più in là non si poteva conquistare niente;
e tanta strada per vedere un sole disperato
e sempre uguale e sempre come quando era partito

Roberto Vecchioni, Stranamore

E’, per noi, il posto dove non si può piantare il grano. Fa paura non sta fermo mai, per noi che, invece, cerchiamo punti fermi. Infatti nessuno ha chiesto al sindaco anche la possibilità del bagno, anche l’ipotesi di un tuffo, correremo (correrete meglio vista la mia atavica pigrizia) sulla terra ferma.

Il covid passerà, passa tutto, quello che non passerà sarà l’idea che Latina finisce sul bagnasciuga e non osa il mare. Un limite e non una possibilità.