Le storie i Rita/ La poesia che mi è venuta a trovare tra i ricordi, Ettore Scaini

Le storie i Rita/ La poesia che mi è venuta a trovare tra i ricordi, Ettore Scaini

15 Maggio 2020 0 Di Rita Berardi

Alla fine della prima fase della quarantena e inizio seconda fase obbligatorie per Covid 19 ho iniziato a fare lavori in casa, non eseguiti prima in rispetto del “vademecum” che pubblicai sul mio profilo fb, sui lavori pericolosi da non fare durante la quarantena in casa per non creare disagi ai pronto soccorso e agli ospedali per eventuali incidenti.Ma visto che tra motoseghe, scampini e martelli intorno a me era tutto un brulicare di affaccendati indifferenti alle precauzioni da tenere, dettate anche sui social e reti tv, da personaggi ben piú famosi e di spessore di me, mi sono detta, che dare un imbiancata al salotto e ripristinare la vecchia libreria non era poi cosi tanto pericoloso che tagliare un albero con tanto di motosega e cosí ci siamo messi a lavoro. Il bello di togliere la libreria Ikea, ormai arresa dopo dodici anni al peso dei tanti libri e risistemare la vecchia libreria degli anni ’70 è stato riscoprire un mondo perduto.

Una caccia al tesoro che tra libri di storia, letteratura, arte, religione, teatro, di viaggi ed enciclopedie ha portato a ritrovare anche vecchio materiale da lavoro di quando scrivevo su Latina Oggi e tra i tanti libri di poeti, scrittori, saggisti del territorio pontino e lepino, tra i miei articoli scritti, forse quasi due mila e appunti vari, ecco spuntare una breve biografia su fogli di un piú che personaggio tra i tanti conosciuti in dieci anni di esperienza giornalistica, direi una gran bella persona, Ettore Scaini.

Vi chiederete voi lettori del 2020 in tempo di Covid chi è costui? Bene, Ettore Scaini era di quelle persone che si incontrano una sola volta nella vita e per un breve periodo, e la fortuna di conoscerle è saper prendere di quel tempo tutta l’esperienza, la sensibilità, la grandezza che si portano dalla loro vita di coraggio, dalla povertà sofferta, alla guerra vissuta, alla pace ritrovata, alla forza di ricostruire l’Italia, all’amore dato alla famiglia a quella data ai suoi compaesani del Friuli e non solo, della Provincia di Latina. Mi sono detta:”ma proprio in questo maggio(e il titolo di una sua raccolta è manco a dirlo<Tempo di Maggio>), quando stavo pensando alla mancanza di andare al mercato dell’usato, in gergo Mercato Americano e quando chissà riusciremo a riprendere questa particolare e originale abitudine che dalla mia libreria spunta il ricordo di Ettore Scaini” Vivaista di Cisterna, infaticabile lavoratore, impegnato socialmente con gli scout della Provincia, il Fogolârs Furàns di Latina,Aprilia, Roma, con il premio di poesie di Ninfa, Scaini non era un commendatore perche’ politico, ma per il suo aver dato al territorio fino alla sua morte.

Vi chiederete cosa ha in comune con il mercato americano questo cosí uomo di spessore?Vi tolgo subito la curiosità, la poesia.Ettore Scaini scriveva poesie e nei due libri che mi donó con grande stima quando lo incontrai per la prima volta il 12 01 2000 all’Antiquarium di Sezze dove presentavo il libro di Stanislavo Nievo “Aldilá'” trovai tra le tante profonde e gioia le poesie quella dedicata al mercato dell’usato e trovare una poesia dedicata ad una cosa e un’abitudine che per me è poesia come quella di andare a trovare un indumento usato, mi colpí molto, tanto da tenerla sempre a mente.La mia prima volta al mercato americano fu in un luogo unico in quel di Firenze, Lungarno alle Cascine nel ’79 dove comprai un montone color bianco ghiaccio che diventó la mia seconda pelle per alcuni anni e poi continuai a Priverno, dato che a Sezze non vi era questa abitudine “sull’aprirsi al mondo”.Il magazzino era il garage di una grosso palazzo e la signora lavava e stirava accuratamente ogni pezzo anche le cravatte di cui ne ho ancora piú di una.

A qualcuno farà specie pensare che possa mancare l’abitudine del mercato dell’usato, ma oltre all’affezione verso questa quarentennale esperienza, la trovavo anche una buona abitudine ecologica di riciclo fino al Covid e viene da se il pensiero verso quei poveri e disgraziati come tanti, dei mercatari di Latina e Provincia, ma di tutta Italia che non sanno come e quando ricominceranno e se rimanga quella antica abitudine di comprare usato che prima era: “vado al mercato americano” e poi, dal 2000 era comprare ” Vintage” e quindi anche i negozi del settore piangono lacrime.Ecco a loro, ricordando un grande uomo, come Ettore Scaini che seppe rialzarsi da un Italia distrutta e far crescere oltre ai suoi bellissimi fiori e piante anche i suoi insegnamenti, ideali, esempi e le sue poesie, dedico la sua poesia con la premessa che scrisse su di lui, Stanislavo Nievo, scrittore,regista, giornalista, suo amico friuliano d’infanzia, pronipote di quell’ Ippolito Nievo che diede la propria vita per l”Unità d’Italia nel 1861′ “Ettore Scaini poeta che viene dalla terra e ha coltivato questa trasformandola in fiori e con rude tenacia ha fatto la stessa cosa nella sua poesia.Kipling, se l’avesse incontrato, avrebbe detto:ecco un uomo”.

Poesia di Ettore Scaini tratta dal libro di poesie “Tempo di Maggio” prima edizione Luglio 1989 Dedicata ai “mercatari del mercato dell’usato”

Mercato dell’usato Allineati sporchi orgogliosi del passato un avvenire dinanzi.

Né finiti, né arresi in attesa ancora di chi verrà per tracciare assieme un arco di vita.

Come stanchi conducenti sognando la strada combattono una morte inaspettata