Coletta, Latina, l’urgenza delle scuole per i bimbi e i liberi appalti

Coletta, Latina, l’urgenza delle scuole per i bimbi e i liberi appalti

1 Luglio 2020 0 Di Lidano Grassucci

Ho sciolto la riserva e non mi candido a sindaco di Latina, e manco di Terracina per tacer di Fondi. Naturalmente la cosa mi impegna moralmente a presentare un “non programma elettorale” e a cercare gli uomini giusti per “non governare”. Seguendo i fatti, come un non sindaco deve fare, ho deciso di convocare tutti (architetti, ingegneri, filosofi, uomini di buona volontà) per attivare il piano straordinario per le scuole. Vedete a settembre, tra 60 giorni riapriranno le scuole, migliaia di bambini torneranno in aula, lo Stato non solo stanzia dei soldi per gli interventi la semplificherà la procedure per i lavori. Da non sindaco ho deciso  di allertare tutti e di studiare cosa fare, preparare tutto per farmi trovare pronto e lesto mettere i muratori nelle scuole. Così faccio lavorare le ditte, i muratori, gli imbianchini, i manovali avranno un gran da fare e magari alla paura caffè daranno da fare anche ai bar vicini ai cantieri, a mezzodì mangeranno un panino, i camion su e giù daranno da fare ai gestori dei distributori, qualcuno con lo stipendio si compererà una giacca nuova, o farà un regalo alla fidanzata. Alla fine il primo settembre i bambini avranno scuole decenti, gli insegnanti lavoreranno in luoghi decenti, i genitori affideranno i bimbi a un mondo decente che si è preoccupato di loro. Non starei a vedere chi sarà il sindaco, io già non lo sono, ma fare il sindaco già che ci sono.

Affidare i lavori subito, si sta studiando anche di attenuare, togliere, reati (diciamo discutibili) come l’abuso di ufficio, per incentivare chi lavora per lo stato a rispondere alla comunità e non a giudici e a ideologie giustizialiste. Il mondo cambia, ecco se fossi sindaco farei così, perchè un Comune che ha scuole decenti è un comune credibile ai genitori cittadini di oggi e per i bimbi e i ragazzi cittadini di domani. Naturalmente pretenderei la stessa cosa per la Provincia nelle scuole che gestisce.

Questo farei, di questo parlerei, perchè vengo da un antico riformismo lepino che non aspettava la rivoluzione di la da venire, ma i “mammocci” già venuti. Sante Perciballe sindaco comunista di Sezze andò dal prefetto che era antenna del potere democristiano e ai comuni comunisti dava poco e gli disse: “eccellenza puro i mammocci nostri teo da i alla scola”.

Ripartirei da qui, questo è il mio primo gesto da non sindaco. 60 giorni, chi vince questa partita, che non è mia, è sindaco. Ma chi in carica troverà un trasparente regolamento, qualche trasparente garante del bene comune che chiederà la perfezione dell’atto, la sua oggettività, negando la decenza della scuola. Chi non fa niente è trasparente.