Elvio il talento delle mani e i nuovi Sai: Figaro che batte il Covid

Elvio il talento delle mani e i nuovi Sai: Figaro che batte il Covid

26 Settembre 2020 0 Di Lidano Grassucci

Largo al factotum della citta.
Largo! La la la la la la la LA!
Presto a bottega che l’alba e gia.
Presto! La la la la la la la LA!
Ah, che bel vivere, che bel piacere (che bel Piacere)
Per un barbiere di qualita! (di qualita!)

Ah, bravo Figaro!
Bravo, bravissimo!
Bravo! La la la la la la la LA!

Fortunatissimo per verita!
Bravo!

 

Ho deciso, lo faccio di petto. Vado dal barbiere, i miei capelli allo specchio sono una devastazione, paiono come una foresta dopo un tifone, un bosco sconvolto dalla tromba d’aria. Sapete per me il barbiere è rito e ribellione, ci andavo con  mio padre, ma a forza perchè avrei voluto capelli lunghi e invece… Ci vado mal volentieri per questa rivolta pelosa perduta, ma ci vado volentieri per la stessa ragione perchè è stata la prima cosa che facevo insieme a mio padre. Mi sedevo accanto a lui e ascoltavo discorsi da grandi, da uomini e segreti in calendari profumati allora a me negati.

Vado da Elvio come si sa, Elvio Sai. E’, il barbiere, uno dei pochi posti dove i discorsi si ingarbugliano, vanno dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, vanno dallo sfottò al discorso che si fa serio. Roba da maschi con la loro goliardia con la spavalderia che… Elvio mi dice sta al 20%, ma di che? Poi capisco del tempo. In alto Ivan da Piperno fa lo spavaldo con la forza che hanno i ragazzi quando le mani gli fanno fare cose che gli altri non sanno. E Elvio vanta il suo talento: “non mi servono i corsi, mi viene da solo, ha le mani così”. E parliamo di Titta che è passato di qui, di Zaccheo che sogna il ritorno come Napoleone all’Elba, e il Covid che non passa mai.

Ma siamo nostalgie arrivano ragazzi con occhi lucidi, vivi, giovani e una forza da spingere un treno. Gianluigi è il nipote di Elvio e si gonfia il petto e ride verso lo zio: ora sono l’amministratore delegato, caccio tutti sti vecchi. Ecco il 20% è quel che rimane e l’80% e quel che viene, il tempo che verrà. C’è anche Gabriele, tutti e due i Sai che saranno. Ma dovevate vedere gli occhi di Elvio e Dialmo i “vecchi” quando i ragazzi dicono del passaggio: ma dovrebbero essere contenti che siamo dello stesso sangue, Sai per Sai.

Non dovrei dirglielo ma lo sono, orgogliosi di vedere quel dono delle mani fare passo passo, come una staffetta.

Si parla di cose del mondo, di politica, di barba, di donne sempre troppo difficili da toccare, ma bellissime da raccontare.

Shampoo, mi fanno lo shampoo

Una brutta giornata
chiuso in casa a pensare
una vita sprecata
non c’è niente da fare
non c’è via di scampo
mah, quasi quasi mi faccio uno shampoo.

(Giorgio Gaber, shampoo)

Ragazzi veloce come razzi, mani d’artigiano come dono che hanno certe mani. Ci penso alle mani di mio nonno che di dono non avevano fare belli i capelli al loro taglio, ma dure così dure che alle piante donavano carezze di una grazia infinita.

Dal barbiere corrono i pensieri, covano le rivolte, si è uomini dal barbiere.

Domenticavo, il covid? Ma una cosa piccola, piccola, che non si vede può battere il piacere di parlare del mondo che si fa da Figaro