Le fotografie di Isabella e la foto senza orecchio di nonno mio

Le fotografie di Isabella e la foto senza orecchio di nonno mio

2 Ottobre 2020 0 Di Isabella Baratta
Erano in bianco e nero, poche e per sempre, ora non le tocchi ma ti “telefonano” poi vanno via con il telefono, le fotografie. Che ricordi avremo tra 100 anni? Isabella usa il dialetto per dire della foto, delle foto perché è come usare pellicole in bianco e nero. L’ho letta e le cose lette funzionano quando ti rammentano qualche cosa a me hanno ricordato il bisogno di trovare  una foto di mio nonno Lidano da mettere al cimitero. Cercavano, cercavano e non si trovava. Poi trovarono un “avanzo” di una foto usata per un documento, ma aveva un problema: non era uscito un orecchio. Nonno aveva, nella foto, un solo orecchio. Che fare? Gli orecchi di nonno erano anche belli pronunciati e i capelli pochi, decisero di fare un “fotoritocco”, con una matita “disegnarono” l’orecchio mancante. Da allora al cimitero nonno sta con questa “protesi” di orecchio. Una foto in bianco e nero, quasi un selvi ritoccato: stava avanti nonno, era già moderno quando gli altri erano antichi. Storie di fotografie (l.g.)
LA FOTO DI ISA
La fotografia, adda bella ‘nvenzione ! ‘mortala i momento o la situazione
Ricordi stampati a ‘no pezzo di carta di famiglie , surdati, compleagni i la torta
Le nonne di prima co’ ciuccio i zinàlo i mammòcci contenti quando era Natalo
Le mani congiunte pe’ la comunione le sagre , le feste i la processione
Co’ gli occhi chiusi i senza ‘n’effetto ‘ngi stèua ‘no scatto che era perfetto
Le fotografie èrno priuàte Accomme a reliquie custodite
Niciuno quaci le potèua toccà Ricordi priziuci degli tempo che uà
Mo’ si fào selfie ogni cingo (5) minuti i gli uìdono tutti , puro i sconosciuti
Se n’arèsce ‘no scatto , si po’ cancellà… la fotografia òi è società !