Dopo trent’anni la bonifica di La Cogna ad Aprilia: grazie alla Paguro S.r.l. di Altissimi

Dopo trent’anni la bonifica di La Cogna ad Aprilia: grazie alla Paguro S.r.l. di Altissimi

30 Ottobre 2020 0 Di Maria Grazia Rezzini

Finalmente parte il progetto di bonifica e rinaturalizzazione di La Cogna ad Aprilia, grazie alla Paguro S.r.l. di Fabio Altissimi che ha acquistato il sito.

Per oltre trent’anni, nell’indifferenza e nell’inerzia delle Amministrazioni regionali e comunali che si sono succedute, i rifiuti abbandonati abusivamente nell’ex cava di La Cogna hanno silenziosamente inquinato il suolo e le falde idriche, spandendo i loro mortiferi veleni nell’ambiente e mettendo in pericolo la salute dei residenti (le indagini epidemiologiche segnalano un’alta incidenza di tumori e altre gravi malattie).
Le varie Amministrazioni regionali e comunali non hanno fatto nulla di concreto per risanare l’ambiente, ed i fondi stanziati, centinaia di migliaia di euro, sono andati persi.
Oggi, però, si volta finalmente pagina grazie ad un’iniziativa che passerà alla storia. Il merito è della Paguro S.r.l., società di progetto del gruppo che fa capo a Fabio Altissimi, il patron di Rida Ambiente. La Paguro S.r.l., che ha acquistato il sito recentemente, ieri ha presentato alla Regione Lazio un completo progetto di bonifica e rinaturalizzazione del sito di La Cogna che sarà risanato, ripristinato anche sotto il profilo paesaggistico e definitivamente restituito al suo stato originario a beneficio dell’ambiente e dei cittadini. Il progetto presentato da Paguro S.r.l. rappresenta un unicum nel panorama laziale e nazionale, perché riesce a coniugare l’esigenza di risanare i suoli e le falde inquinate, la chiusura del ciclo dei rifiuti e il ripristino dell’ambiente e del paesaggio a beneficio dei cittadini. Il tutto senza alcun onere per l’Amministrazione e per i cittadini. La bonifica completa del sito, infatti, costerà oltre 28 milioni di euro, che saranno tutti a carico della Paguro S.r.l. Il progetto consentirà di asportare e trattare i rifiuti rinvenuti nel sottosuolo della ex-cava, e quindi di confinarne in sicurezza quello che resta all’interno di un impianto di stoccaggio definitivo che sarà appositamente realizzato nello stesso sito. Una volta esaurite le volumetrie destinate a contenere i rifiuti della bonifica, e gli altri scarti trattati compatibili che serviranno a finanziare l’iniziativa, il paesaggio del sito sarà ripristinato e l’area sarà destinata a verde e coltivazione di piante officinali. Il tutto, in soli tre anni.
Tre anni per completare il risanamento di La Cogna contro i trenta di chiacchiere inconcludenti della politica regionale e locale.