Sezze/ E’ morto Peppo records, la guardia che ci “consegno” le musicassette

Sezze/ E’ morto Peppo records, la guardia che ci “consegno” le musicassette

12 Novembre 2020 0 Di Lidano Grassucci

Peppo grusso, Peppo dell’Inter, Peppo records, Peppo la guardia e forse potrei continuare, una persona mille persone, una vita in tanti toni di colore. Peppo è morto, per il virus.

Al secolo Pietro d’Alonzo figlio di un mondo in cui i bambini, i mammocci, eravamo tanti e tutti destinati ad una vita insieme, una vita che aveva fortune che lo portavano a vincere le Fiat 126 alle lotterie. La vita da, la vita se ne va. La madre, Maria Zulufona, era orgogliosissiuma dei “suoi Peppo”, lui e il fratello nel vicolo “della caneletta” “popolato” di mammocci. Come Cornelia con i “suoi due gioielli”, come le donne di Sezze di un tempo matrone senza tempo, ipermamme.

Voleva fare la guardia (l’agente di polizia municipale), l’Inter la seguiva da solo e la politica la seguiva con rigore sfottendomi per il mio “tradimento craxiano”.

Viaggiavo in auto, abitavo a Latina e insegnavo a Sezze, all’altezza del bar Grassucci alla Stazione mi ferma con “piglio da guardia” e paletta al seguito. Mi fermo, si avvicina: “su Pe ca tenco da i alla scola”. Lui si appoggia al finestrino e mi fa: “iere te so visto a ti e Enzo alla televisione”. Io e Enzo Eramo eravamo stati ospiti ad una trasmissione credo su Sl 48. “So ditto, ne Lillo e Enzo, mo chiaccararao di politica e me so misso a vedè”. Si ferma, fa paura, e aggiunge “ma tu chiaccaravi di pallono… ma tu non capisci un cazzo di pallono”.

Aveva ragione, meno sul tradimento socialista, la fede interista era un suo tratto distintivo. Come lo era il suo bussines:  il nome Peppo records gli deriva dal fiorente commercio e produzione di misicassette che aprirono l’accesso alla musica di centinaia di “mammocci” che si facevano ragazzi sempre con pochi soldi e tanta voglia ddi conoscere. Ha divulgato musica più di quanta scienza ha diffuso Pietro Angela. Era a tecnologia avanzatissima, faceva anche packaging e le sue musicassette erano perfette, più vere delle vere. Guccini, De Andrè, Venditti… Peppo diffondeva ad orecchie curiose musica a richiesta. Consegna a domicilio, produzione a domanda senza magazzino. Una volta al liceo a Latina raccoglievamo ordini anche da quelli di città. Passo anche ai Cd, con la medesima professionalità.

Peppo era un “pezzo dell’ingegnarsi” dei contadini setini, era la sfida della tecnologia che arrivava, era l’attacamento a Sezze ma in una dimensione Internazionale (naturalmente football club) .

La vita mi portò via dal mio posto, lo vedevo molto di rado dentro la macchina della polizia municipale che la divisa da guardia pare che lui dentro c’era nato e la interpretava con la dimensione che hanno i curati di campagna rispetto alla Fede di città.

Ora te lo dico salutandoti, con il dispiacere immenso di aver perso un pezzo della mia stessa memoria, su quella questione “degli pallono”, sì, hai capito “che io di pallono non ci capivo un cazzo”. Beh, tenivi ragione tu.

Ciao Peppo e mo addo vai tenarao i stereo a palla pe vede se ci stao difechi alla registrazione ma la Peppo records è meglio della Sony.