La vicenda dei sei pontini: in arrivo il risarcimento dallo Stato per l’Epidemia silenziosa del sangue infetto

La vicenda dei sei pontini: in arrivo il risarcimento dallo Stato per l’Epidemia silenziosa del sangue infetto

20 Novembre 2020 0 Di Glenda Castrucci
Finalmente, fra novembre 2020 e gennaio 2021, i sei pontini vittime di malasanità italiana (una donna e cinque uomini, di cui uno purtroppo deceduto), saranno risarciti con 2milioni e 700mila€ dallo Stato italiano condannato dal Tribunale e dalla Corte di Appello di Roma per la cd. “Epidemia silenziosa del sangue infetto”.
Tra il 1972 e il 1982, i sei pontini sono stati infettati da emotrasfusioni contaminate dal virus dell’epatite B e C durante ricoveri presso gli ospedali di Cori, Latina e Formia.
Una tragedia umana, sociale e sanitaria pontina, che unisce fra loro persone che non si sono mai conosciute né incontrate, nel decennio dei loro ricoveri (anni ‘72 – ‘82), compreso nel trentennio più drammatico della sanità italiana (metà degli anni ‘60 – ‘90).
L’avvocato Renato Mattarelli che assiste i sei pontini (e gli eredi di colui che non ce l’ha fatta), ha concluso con il Ministero della Salute, condannato a risarcimenti per circa 3milioni, accordi transattivi con una riduzione parziale del credito per complessivi 2milioni e 700mila, di cui 800mila pagati nella prima settimana di novembre.
«E’ stata una scelta difficile quella di consigliare ai propri assistiti di accettare un pagamento ridotto del 5-8%» -Ha commentato l’avvocato Mattarelli- «ma anche l’unica praticabile considerando i tempi biblici con cui lo Stato provvede spontaneamente al pagamento delle sentenze di condanna del Ministero della Salute per danni da trasfusioni di sangue infetto».
La tragedia dei sei pontini, danneggiati irreversibilmente da virus patogeni (prevalentemente dall’HCV responsabile dell’epatite C), è maturata, fra gli altri, a distanza di decenni dagli anni ‘70-‘80, e in ospedali  dismessi come quelli di Cori e Sezze.
Questo ha creato notevoli difficoltà nella ricerca processuale delle schede trasfusionali e delle stesse cartelle cliniche necessarie per la verifica della genuinità o meno del sangue trasfuso.
Purtroppo quella dei sei pontini è solo la vicenda di una piccola parte delle decine di migliaia di danneggiati in Italia da trasfusioni di sangue infetto nel periodo ricompreso fra metà degli anni ‘60-‘90.
Sono infatti centinaia le cause di risarcimento promosse dall’avvocato Mattarelli attualmente in corso in Italia, o concluse con una sentenza di condanna dello Stato a risarcimenti per contagi e decessi post-trasfusionali.
Molte di queste risguardano la responsabilità del Ministero della Salute per non aver vigilato nelle fasi della raccolta, conservazione e somministrazione di sangue per uso terapeutico degli ospedali di Latina e provincia.