Durigon, Fazzone, Calandrini: l’errore di pensarsi così vincenti da prenotare la figuraccia davanti al gatto Coletta

Durigon, Fazzone, Calandrini: l’errore di pensarsi così vincenti da prenotare la figuraccia davanti al gatto Coletta

21 Novembre 2020 0 Di Lidano Grassucci

Per ora il centrodestra è a tre: Durigon, Fazzone e Calandrini. Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Loro si sentono già alla “ripresa” della città, così convinti di vincere che non cercano il candidato sindaco più competitivo ma quello che da meno fastidio e coltivano le ambizioni personali. Si sentono tutti papa ma stanno preparando la corsa a curato, se non a sacristo.

Discutono con un rituale che quelli Bizantino è rapido, si confrontano con l’opinione pubblica come si faceva quando c’era la tv ora è tempo dei social. Non leggono la società di Latina, la presumono.

Intanto c’è il Covid, c’è la paura, c’è una società diversa da quella che era, e c’è Damiano Coletta che forse ancora non ha imparato a fare il sindaco, ma sicuramente ha capito il ritmo sincopato di prendersi la scena. Gestisce presenze e assenze e dispensa preoccupazione e soluzioni ad una città impaurita.

Il centrodestra si impaluda in un passato che non vuol passare e resta con una classe dirigente che pare impermeabile al tempo, astemia di tempo.

Coletta, naturalmente, gestisce il tempo presente ma resta sul solco della ideologia bonificarda della città, sulla retorica fondaiola (della città di fondazione), usa ancora l’idea che la città sono i palazzi e non la gente, si sente immobiliarista, insomma non è sinistra ma così facendo, inconsapevolmente, rassicura una città che continua a non volere la sinistra e la democrazia liberale ma non non ne può più di una destra che recita sempre con gli stessi attori, nel medesimo copione.

Coletta rischia di essere non una parentesi ma una svolta. Mai sottovalutare l’avversario. Alla Destra serve un candidato autorevole, che non sia quello che è stato, e avere la modestia di capire i tempi nuovi.

Chissà se si capisce con le parole di Lucio Battisti, lui parlava di un gatto. Fate voi se serve un cane o se si è topi

Elegante, contenuto
un po’ ironico, garbato
Misterioso, interessato
imbroglione, subdolo, matto
Maledetto di un gatto
maledetto di un gatto
Indifeso, ma per gioco
Dolce, caro, sempre amico
Un poeta, ma per poco
Giusto per un platonico ricatto
Maledetto di un gatto
Maledetto di un gatto